tormentate dal desiderio di evadere dalla breve vita e dalle sue molte miserie per rifugiarsi nell'assoluto della fede». Sicchè, quando Mussolini inizia - precisamente il 6 agosto 1926 - le trattative per la Conciliazione, che si concluderanno solo nel 1929, egli vien da lontano, dalle premeditazioni d'un pensiero allevato; non si tratta d'un'avventura. Vi è chi si domanda se la Conciliazione, come tutta la politica religiosa ,del Duce, obbedisc·a all'intimo personale convincimento religioso o non solamente alla strategia del governare; ma la domanda, se dovesse valicare l'interiore pettegolezzo ch'è fra gli arbitrii concessi, sarebbe palesemente indiscreta, poi ch'è assurdo negare al grande uomo i diritti dell'uomo, dòmino del suo io segreto. Tuttavia significa non intendere completamente l'opera di Mussolini senza riscontrarvi un ardore mistico, una fede intrepida nei vigori dello spirito, una coscienza dell'eternità dalla quale la vita dei singoli trae ispirazione e quoziente. Si lavora sempre per domani. I Patti Lateranensi dell'11 febbraio dell'anno VII, tra la Santa Sede e l'Italia, sono due: il Trattato, che risolve irrevocabilmente la ci questione romana >> assicurando al Vaticano « l'assoluta indipendenza per la sua alta missione nel mondo »; il. Corn:;ordato, che regola « le condizioni della Religione e della Chiesa in Italia». Si obbietta, dall'eterno spaccatore di capelli in quattro, che il Trattato sia superato dalla matùiale impotenza del Vaticano a mutare l'ordine costituito: invero quella Guardia Svizzera, di 133 unità compreso lo Stato Maggiore, al servizio del vessillo argento e oro, non potrebbe destare preoccupazione di conflitto armato, nemmeno al tempo del fomandante Repond, il quale - secondo narra il Lancellotti (1) - sottopone la Guardia a intense esercitazioni tattiche e studia i punti strategici del Vaticano per la postazione dei cannoni: Pio X ne sorride, e Benedetto XV, al quale il colonnello Reponci sottopone pure il progetto, bonariamente - e un poco ironicamente - consiglia il bellicoso comandante di riporre gli studi nell'archivio, poi che « Noi non vogliamo spargi174 (1) Cfr.: kturo Lancellotti: Mondo Vaticano - Corbaccio: dall'Og/io, editore. (N. d. E.) BibliotecaGino Bianco
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