1a virtù cristiana comincia da:lla virtù cìvica e non si è buon fedele senza essere buon cittadino: II Febbraio. Fra Augusto e Mussolini sta il Gòlgota, però l'idea è costante, costante l'amore di Roma pacificata negli ordini sa- <:ri e tutelata dalle invasioni profane. La sorte vuole che Mussolini òperi nella luce della verità cristiana, e anche in questo senso si fa per lui realtà quell'augurio rituale con cui, durante il Basso Impero, si salutava l'ascesa dei nuovi imperatori: che tu sia più felice di Augusto: « Felicior Augùsto ». Anche in quest'incrocio della storia, le strade partono da_l 1921, precisamente dal primo discorso che il Duce tiene alla Camera - banco di deputato - di giugno il 21 : « Affermo qui che la tradizione latina e imperiale di Roma oggi è rappresentata dal cattolicesimo. Se, come diceva Mommsen 2 5 o 30 anni fa, non si resta a Roma senza un'idea universale, io penso e affermo che l'unica idea universale che oggi esista a Roma è quella che s'irradia dal Vaticano». Queste parole sono dette in floridissima epoca massonica atea democratica, quando la potenza è nella loggia, il pensie0 ro è Libero Pensiero, l'inno è il « sol dell'avvenire », e gli uomini di qu"alità battezzano i figli coi nomi estrosi del1 'iconoclastia. Ma, già dieci aq_ni prima, Mussolini è allo stesso posto, al congresso di Ancona, contro Raimondo, e due anni dopo - Capo del Governo - emana, attraverso il Gran Consiglio, il voto avverso la massoneria: il 16 maggio III, alla Camera, afferma che « la massoneria è una sopravvivenza che non ha più una ragione decente di esistere nel secolo attuale »; il 20 novembre, al Senato, illustrando la legge contro le società segrete: « con questa legge si chiude evidentemente un periodo della storia italiana ed io potrei dire che raccolgo i frutti di una lunga e tenace campagna>>°. Distruggere, poi costruire; la costru2:ione è il Concordato. Non è questa la sola enunciazione mussoliniana; ~he in sè racchiuda il presenti)Ilento del Trattato del f~bbra10. Mussolini dirà pure: « Gli uomini hanno lo spasimo ~ la speranza dell'al di là; ancora e sempre le masse anonime sono 173 1blrotecaGino Bianc . t
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