Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

cultura, e cioè nell'aderenza alle passioni e alle vicende che c1 governano. Abbattere la turris eburnea, raderla al suolo. Questo lungo discorso non si fa per collocare un a<ltlentellato negli effetti dei Patti Lateranensi. S'intende dimostrare l'antiattualità di coloro che negano l'attualità del dissidio storico: un dissidio che trovi presa ed efficienza nel patrimonio della scuola nazionale non è mai un dissidio superato; si tratta di una piaga e non di una cicatrice. Nè si vuole affermare che il Trattato della Conciliazione abbia capovolto i meridiani e i paralleli di questo oceano della cultura importata; ma ha posto i termini per un orientamento e per più d'una revisione. . Del resto i precedenti tentativi, vari e di varie provenienze, per comporre il dissid10 fra Stato e Chiesa, dimostrano che il dissidio non era « passato agli atti J>, era permanente, con acuzie che spesso pungevano puranco la grossa epidermide dei governi del << tira a çampà ». Sin dall'87, si comincia a saggiare e a tentare, a proposito dell'opuscolo dell'abate Luigi Tosti Sulla Conciliazione: nel '94 persino Crispi vorrebbe tendere la mano alla diplomazia vaticana: persino Alfredo Oriani - che dall'alto del poggio di Casola Valsenio urla alcune titàniche verità evocatrici a un'Italia paga di magra biada e di oscure paci - persino Oriani prevede ed àuspica una Conciliazione che non diminuisça Roma sacra e intangibile: sorto dalla fede anticipat~ìce di Enrico Corradini e allevato nel luminoso coraggio di alcuni capi, da Federzoni a Rocco a Maraviglia a Gray a Forges a Coppola a Guglielmotti a Tammaro e altri, il nazionalismo, una ridotta assediata e invitta nel tempo demomassonico, alimenta la speranza dell'accordo tra Cesare e Pietro, contro il notturno dominio degli architetti dell'universò, serpenti verdi, tronco dc::llavedova, fratelli terribili e consimile orripiìante nomenclatura. Ora, a ben pensare, è impossibile che Mussolini, creatore 1bhotecaGino Bianco

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