Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

pono per la breccia; l'Italia entra a Roma da Porta Pia; il Parlamento, nella nuova capitale ed eterna, promulga la Legge delle Guarentigie, con la qual~ si può dire, parafrasando la frase di un polemista, che si chiude ma non si conclude il dissidio fra lo Stato e la Chiesa. La Legge delle Guarentigie nasce da un lungo e complesso travaglio; non si esagera dicendo che la questione romana sia sinora comparsa ininterrottamente all'ordine pd . . g10rno. Ha fatto « tremare » : il verbo è di Pio IX, il quale, appena le ·truppe italiane entrano a Roma, lo stesso 20 settembre, trova modo di consacrare l'evento nella compilazione d'una sciarada, affidata al Segretario Particolare Monsignor De Bisogno, e pubblicata da Raffaele De Cesare in « Roma e lo Stato del Papa >>: l'intero della sciaracla è appunto <, tremare ii. Il tre non oltrepassq il mio primiero, E l'altro è molto vasto e molto infido Che spesso spesso fa provar l'intiero. *** È passato tempo e se ne son viste cose e scenari da quando la prima volta, sin: dal 27 giugno 1848, Giovanni Ruffini, fui è legato il vanto di essere stato il primo comandante della Scuola di Fanteria di Modena, inneggia in Pa.rla- · mento a una futura Italia « avente a capitale Roma>>. E poi Brofferio, l'anno dopo, in un raptus di grande eloquenza, afferma come Roma, mentre per grande parte del mondo è il ricordo della dominazi:one, per noi Italiani è patria libertà gloria sapienza, è tutto; il discorso finisce çon un'esortazione che spesso i fugaci governi della cronaca dimenticheranno: « Troppo gran tempo, o Signori, ci siamo fatti servili imitatori di Parigi e di Londra: Italiani, dobbiamo procedere italianamente ii: è un bel parlare, portato a poco meno d'un secolo ora è. Due anni dopo, nel '61, è il basilare discorso di Cavour, · con la formula di « Libera Chiesa in libero Stato »; è !'orBibliotecaGino Bianco ,.

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