Zuppetta, Jacini, Cavallirn, Cantelli, Minghetti, Parini, si potrebbe continuare. Nonostante le divisioni dei partiti, le sedute procedono nella possibile cortesia; il turpiloquio, come mezzo d'intesa parlamentare, sorge in epoca più recente, con l'avvento socialista, giunge direttamente dalla piazza dalla cantina e dalla camera del lavoro; il pugilato poi, richiedendo una certa dose di coraggio, è ufficialmente importato nella Camera solo dal Fascismo contro la turba vociante ,dell'Internazionale: si vedrà a suo tempo. Per ora, poi che il più scamiciato degli onorevoli membri è. almeno barone, con qualche èttaro al sole sul quale dindonano le vacche grasse, si parla con deferenza, con gesto di bassorilievo, con citazioni latine e talvolta - santi numi - greche: molti preparano il discorso, nella paziente industria del ragno che ignora le avventate decjsioni della ramazza, e la ramazza qui è la"coritagiosa uscita dei deputati dall'aula; questo è sempre stato. Una volta (l'aneddoto può essere assegnato agli anni che volete) è iscritto a parlare uno dei. tanti onorevoli Tizii: a un tratto la sala si vuota, i deputati escono; c'è chi sopraggiunge in fretta e, vedendo quell'esodo deciso, domanda: - Tizio ha finito di parlare? ----:.- No, Tizio ha cominciato a parlare. Le sensibilità sono per ora tutelate in doppia mandata, anche l'espressione più veniale può esser motivo di: scandalo. Si è ombrosi come un protagonista romantico, si ha un senso di ripicca di almeno trent'anni più giovane degli onorevoli parlamentari che rovinano verso l'età dell'ectasia, si carezzano le gote maturando neri ed infernali duelli a ogni motto che non sia levigato e pulito come l'ambra. Uria volta il Presidente del Consiglio lamenta che l'on. Di Revel,- nel suo discorso oppositore, si sia servito delle armi « meno cortesi)); subito l'on. Di Revel, piagato, interrompe con la voce cupa che non potrà più avere eco se non nel « sì, vendettq, tremenda vendetta)) dell'infelicissimo gobbo: « Invito il sign·r Presidente della Camera a r~chiamare all'ordine il signor Presidente del Consiglio, che ha detto Biblioteca Gino Bianco
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