alla fede, alla probità, alla giustizia, all'onore, allo Statuto; sento che tutto ciò è tarda querimonia, è tardo sussidio; una ineluttabile serie di fatti illegalmente, incostituzionalmente, ma irrevocabilmente compiuti, rende vano qualunque ordine di diritto. lo non vedo ormai che una vittima spenta, un sacrifizio consumato. lo vedo che Nizza fu sempre ed oggi non è più l'Italia. lo le dò l'ultimo addio. Addio, terra a me cara quanto quella in cui nacqui, e che non avendomi dato la prima vita eri destinata a darmi l'ultima quiete; addio, terra che sei una gioia cosmopolita ed eri uno dei più bei gioielli della corona donde vievi strappata; addio, terra madre di tanti e tanti eroi tutti italiani; addio, terra classica e ricca di tante glorie e di tante illustrazioni, che ora si vort'ebbero vergognosamente ripudiare come straniere. Addio; ma il mio addio non sia un atto di timore, non sia un atta di silenzio, non sia una negazione della patria; ma sia una calda parola di affetto, una amara lacrima di dolore, un atto di patriottismo, un atto di coscienza, un atto di fede nella virtù italiana, che non è ancor morta e non morrà giammai; un ardentissimo voto dell'anima, affinchè, se Dio non serba oggi, ridoni almeno presto all'Italia, ·barbaricamente mutilata, la patria di Garibaldi cui, come ad un altro Washington, spero che la storia vìndice çl,eimeriti veri serberà il vanto di avere coll'erculeo suo braccio spezzato gli ultimi ferri della servitù italiana ». Il Senato, dopo il discorso di Cavour, approva il Trattato con 92 voti favorevoli, IO contrari. Il 14 giugno, pochi giorni dopo, premendo Napoleone III per l'immediata esecuzione, le autorità italiane abbandonano Nizza; la Francia ne prende possesso: all'entrata delle truppe francesi comincia a piovere; per tutto il giorno e il giorno di poi la città è avvolta da una nebbia densa che giunge col vento di ponente, e stagna. Che vuol dire? Oh nulla! gli storici non accordano con-. siderazione ai segni del cielo; solo i poeti e i giudici istruttori si preoccupano delle meteorologie delle incidenze delle preammonizioni, e Carducci si arrabbia perchè il sole continua a sp~endere dopo la morte di Giuseppe Garibaldi. Il 110gnodi Cesare che, la notte avanti la strage, è popolato Biblioteca Gino Bianco
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