tramuta in Provence. Lo stesso storico Thierry, celebre e francese, non può negare, parlando dell'Impero Romano, che Nizza sia « veritablement en I talie >>: Napoleone, il quale dimora a Nizza da ignoto ufficialetto di artiglieria, riconferma che la città sia italiana, in territorio italiano: due volte; da Parigi, scrivendo all'esercito delle Alpi; da Sant'Elena, dettando la descrizione geografica dell'Italia: ha pur le sue ragioni, Napoleone, quando - informato che nelle c}1.iesedi Nizza si predica la Quaresima ·in italiano - autorizza il Prefetto delle Alpi Marittime a consentire· l'uso della lingua di Dante. · Nizza porta la gloria della sua storia sabauda, ab, antiquo. Amicucci trova i 34 articoli del Trattato di dedizione fra la città e il Conte di Savoia, e non solo, ma anche gli storici episodi nei _quali pulsa, attraverso i secoli, l'amore dei Savoia per la città diletta. Quando il Re Sole, a mezzo del Maresciallo Catinat, pretende la cessione di Nizza, Vittorio Amedeo II è pronto alla guerra, pur con le scarse popolazioni che gli sono rimaste: « Batterò col piede il terreno - dice - e ne farò uscire legioni di combattenti >>. · Quando la Francia promette a Carlo Alberto di a1utare il Piemonte contro l'Austria, in cambio della cessione di Nizza, Carlo Alberto esasperatamente risponde: -« Preferisco i Tedeschi a Torino che i Francesi a Nizza n. Quando Vittorio Emanuele Il, il 1857, di gennaio il 22, si reca a Nizza, è accolto dal popolo con un grido che echeggia per la prima volta, e proprio da Nizza: « Viva Vittorio Emanuele Re d'Italia n. Quando Garibaldi, allarmatissimo dalle voci che prendono spessore d'una cessione alla Francia di Nizza e Savoia, ne scrive perentoriamente al Colonnello Tiirr, Vittorio Emanuele, dopo aver letto la missiva, risponde (e le parole son -tutte una ferita che sànguina): « Dite al Generale che, se io mi adatto ad abbandonare il paese dei miei antenati, egli deve adattarsi a perdere il paese ov'è nato lui solo. È un destino crudele che « io >> e « lui >> dobbiamo fare all'Italia il sacrificio più grande che ci si possa chiedere >>: è il 17 febbraio del 1860. · II6 BibliotecaGino Bianco
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