Titta Madia - Storia terribile del Parlamento italiano

e il perenne orgoglio di Roma; e non importa se la Francia _lo consegnerà al piroscafo inglese, riconoscente. Napoleone Ili crede .alla superiorità tedesca; legge Goethe .correntemente; afferma che «il.vero progresso cammina con passo prussiano »; il 1864 - in terrificante spirito profètico - conclude come, « poichè gli interessi della Prussia e della Francia saranno sempre convergenti, /a potenza tedesca non può destare inquietudine>>; il 1870, a Madame Pourtalès (che - furba come un diplomatico, pedante come uno scienziato, attenta come una sentinella - ritorna· allarmatissima dalla Germania, per avervi scorto palesi segni di ostilità contro Parigi) egli - sempre galante prima che politico: - Attraverso quali nubi - dice - cotesti azzurri occhi di dea han visto l'avvenire? per far la guerra bisogna essere in due, e noi, francesi, non la vogliamo -. Non si affranca, Napoleone Ili, dal fascino de!l'Italia: nel suo spirito erede del grande zio echeggiano le eterne voci romane; scrive (in periodi di euforia) la Vita di Giulio Cesare; sente che italiano è l'antico suo ceppo forte, donde sono usciti i podestà di Verona e di Padova e, più tardi, i notai fiorentini; i viaggi lo conquistano all'Italia, dove la natura la cultura le arti e l'irredentismo conciliano le sue estetiche nostalgie dell'eroismo e della bellezza; L'atto di nascita del padre è in Aiaccio, quello della nonna nelle Antille; la corona paterna in Olanda: tra tante « filìe ii, non riesce mai a sentirsi unicamente francese, con quella ferocia che la terra madre pretende dai dominatori e senza la quale non si opera che sul transitòrio nella sola urgenza dei protocolli. Egli assume il ruolo dell'uomo moderno, con una derivazione : uomo inoderno cosmopolita. Dissipatore: « è riuscito - dice Clertam - a compiere un prodigio giammai previsto, quello di rendete prodighi i francesi i>. Non si afferma che il condottiero debba avere il corto respiro del gruzzolo; i grandi capitani sentirono nella necessità del fasto una yoce della potenza; ai miti necèssita il pano~ rama ed al marmo lo sfondo, 1e folle si genuflettono all'altare, la gesta ha le sue forme aùliche e non può essere contenuta nel prontuario _notarile. Ma Napoleone III è convinto 131bllotecaGinoBianco

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