Pensieri di Napoleone intorno allla divinità raccolti a Sant'Elena

58 - dalla mitologia e dai poeti ingenuamente descritti. « In Licurgo, in Numa, in Maometto io veggo dei legislatori, i quali, sostenendo il primo personaggio in uno stato, cercarono la migliore . possibile soluzione del problema sociale; ma nulla veggo in loro che mostri la divinità : eglino stessi sì alto non miravano colle loro . pretensioni. « Egli è evidente che non dai contemporanei, ma. soltanto dalla posterità furono divinizzati i primi despoti, gli e r·oi , · i governatori delle nazioni' gli instilutori delle prime repubbliche. Io riguardo questi grandi uomini e gli dèi come esseri della mia stessa natura. Nulla v'ha che distingua essenzialmente dalla mia la loro intelligenza = essi ne' loro secoli riempirono il mondo della l01·o fama come io feci nel mio. Niente è in essi che gli annunzii per esseri divini: io scorgo invece innumerevoli rapporti e grande somiglianza tra loro e me , riscontro in essi debolezze ed errori comuni con me e con tutta l'umanità. Le loro facoltà sono quelle stesse ond'io sono dotato; quel1e dalle mie non differiscono che nel diverso,

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