Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo alla reciprocanza e dalla dominazione al mutuo rispetto e alla libertà. IL COADATTAMENTO * Per convivere e cooperare gli uomini devono coadattarsi, vale a dire modificare ciascuno la propria condotta per riguardo alla volontà, all'opinione, ai desideri, agl'interessi, all'azione degli altri. Il coadattamento è la legge suprema della società. Ogni organizzazione, ogni associazione, temporanea o duratura, espressa o tacita, non è che un adattamento correlativo delle condotte fra più persone per la convivenza pacifica o per altro fine comune, ed implica un compromesso tra le volontà e inclinazioni e bisogni e desideri degl'individui che la compongono, e una certa coazione e prevalenza della volontà collettiva sulla volontà individuale ... In generale, chi vuol raggiungere uno scopo per cui le sole sue forze non bastano, deve unirsi con altri e concordare la sua condotta con la condotta di quelli. La necessità del coadattamento è tale che la vita ci appare come una serie di compromessi. Il più superficiale esame dei nostri costumi, del nostro linguaggio, dei nostri gesti, ecc. basta a rilevarci lo studio continuo dell'individuo di convenire coi suoi simili, di piegarsi alle esigenze della convivenza sociale. Altra cosa però è questo dovere dell'individuo di coadattarsi coi suoi simili, di piegarsi alle esigenze sociali; altra cosa è la sottomissione cieca e continua dei molti ai pochi, inct1lcata con la. forza e perdurante da secoli. Questa sottomissione degli uni - alla quale corrisponde l'arroganza e la soverchieria degli altri - smorza le energie e nuoce alla vera armonia sociale. Il coadattamento deve essere reciproco, dev'essere fondato sullo sviluppo dell'individuo, sulla libertà individuale., sul sentimento di solidarietà. Il coadattamento forzato implica soppressione parziale dell'attività e della libertà individuale, quindi diminuzione del benessere individuale e sociale. * « Pro e contro il socialismo », 1897, pagg. 202 e 205. 68 Biblioteca Gino Bianco

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