APPENDICE INTEGRATIVA INDIVIDUO E SOCIETÀ -1. È errore affermare che l'individuo sia tutto e la società nulla. Né è vero il contrario. Individuo e società sono termini correlativi che si risolvono l'uno nell'altro. È assurdo concepire l'individuo fuori della società, o la società fuori degl'individui che la compongono. L'individuo non vive che nella società, e la società non è un'astrazione, ma il complesso d'individui, di relazioni, di cose apprestate per il soddisfacimento dei bisogni individuali. Bisogna guardarsi dall'abitudine di astrarre, di personificare la società come se fosse un ente, come se avesse in se stessa la propria finalità. Società, Stato sono parole che si adoperano spesso per indicare degl'idoli che noi ci fabbrichiamo con le nostre mani e che proponiamo all'adorazione degli altri per trarne profitto, ossia per assoggettare gli altri a noi. La società non si deve concepire come una categoria dell'universale: è una cosa finita, ha limiti di tempo, di spazio, si individua, delimita, comincia e finisce. Vi sarà sempre un'associazione più intensa e ristretta. La società non è la somma degl'individui, ma un tutto organico, perciò indivisibile: non si può dividere la società in tante parti uguali quanti sono gl'individui che la compongono. L'individuo è un'unità fisica, non un'unità morale: moralmente e socialmente non è separato ma solo distinto dagli altri, come la società è distinta non separata dagl'individui. La società (non l'astratta e universale, sibbene una società, ogni società reale e vivent.e) esiste, opera e vive non per sé ma per gli individui. Quindi è erroneo concepire la società come fine all'esistenza, proclamare il dovere dell'individuo di sacrificarsi alla società, il diritto di coloro che rappresentano la società o la dirigono ad immolare gl'individui. ·k « Il problema economico e politico del socialismo», 1920-21,. pagg. 230-31. 64 BibliotecaGino Bianco
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