giustizia approssimativa, che penetrino in tutte le relazioni sociali e siano generalmente accettati e osservati. Ma un criterio o norma o legge o principio che abbia la inesorabilità del fato e derivi dalla cosiddetta natura delle cose e non dalla volontà ed esperienza degli uomini, non esiste ed è vano ricercarlo: ed una organizzazione sociale, perfetta e compiuta, simmetrica e razionale, che soddisfi a tutti i desiderata degli uomini, è, e rimarrà sempre, un'utopia. III. Gli elementi di cui ogni società si compone sono: a) un certo numero di persone; dai pochi componenti il clan o l'orda primitiva, ai molti milioni di cittadini di uno Stato moderno: le quali persone aderiscono insieme per i loro inte- · ressi comuni e sono qualificate in ogni società da un certo grado di cultura comune, da capacità acquisite, da abitudini, tradizioni e modi di vivere e da idee e sentimenti derivati dai continui ·contatti e dalla necessità del coadattamento per la convivenza; b) un sostrato di beni materiali (un territorio, materie prime incluse nel suolo, mezzi di trasporto, impianti industriali, strade, ponti, canali, ecc.) e un patrimonio di idee, di esperienze, di utilità che ogni generazione di uomini riceve da quella che la precede e trasmette (per lo più accresciuto) alla • successiva. e) interessi o attività e obbiettivi comuni (nei tempi primitivi la caccia, la pesca, le razzie, le vendette, ecc.; nelle società moderne la difesa militare, i'ordine pubblico, la cura di certi interessi economici generali, ecc., la difesa di certe libertà e diritti primordiali dell'individuo e la conservazione e il progresso della cultura e della civiltà conseguita). 52 Biblioteca Gino Bianco
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