tanto nelle sue forme costituzionali, quanto nella sua composizione organica. È una realtà, un tutto, una formazione storica in continuo sviluppo. II. La società è un'estrinsecazione dell'individuo, u11a continuazione e uno sviluppo della personalità umana; ma una volta costituita, pur subendo l'influe11zamodificatrice dell'azione individuale e delle azioni e reazioni reciproche dei suoi membri e delle condizioni d'ambiente, cioè dei mutamenti che avvengono nel sostrato materiale della vita sociale, vive una vita propria, segue un proprio sviluppo e reagisce sulla condotta dell'individuo n1odificandola. Individuo e società sono termini congiunti inseparabilmente. L'individuo è incompleto, non può vivere al di fuori della società: e la società non esiste che negl'individui che la com-· pongono, non pensa, non agisce che a mezzo di essi. Di più, essa non presenta un egual grado di compattezza in tutte le sue parti: gl'individui o i gruppi non combaciano perfettamente, non sono co1npletamente associati, e ve ne sono clìe sono addirittura in contrasto fra loro. La società è dt1nque incompleta e imperfetta. La sua organizzazione è in continua elaborazione e può progredire ed anche regredire. Essa non risponde a princìpi astratti ed assoluti, ma è il risultato di continue esperienze e di tentativi di coadattamento tra gl'individui, di un continuo lavorìo d'idee, di bisogni, d'interessi, che si compenetrano reciprocamente e si generalizzano. Essa esce, si può dire, da un caos primitivo: in principio gl'individui s'incontra110, si urtano, si uniscono parzialmente e precariamente; poi l'unione precaria diventa stabile tra il maschio e la femmina e tra genitori (veri o presunti) e la prole: si formano le orde, il clan, le tribù. A poco a poco 50 BibliotecaGino Bianco
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