Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• Per parecchi anni fu il solo socialista nella Camera dei Deputati; e in più d'una occasione seppe da solo tener testa al governo e alla Camera tutta, gettando in mezzo ad essa la sua fiera rampogna o il suo monito audace. Fece di più; e non solo contribuì non poco coi suoi continui viaggi di propaganda alla maggiore diffusione del socialismo in Italia, ma si tenne in contatto con le classi operaie e partecipò alle agitazioni popolari, riuscendo a farsi arrestare e processare anche da deputato. Intanto nel partito socialista entravano gli eroi della sesta giornata, gl'interpreti autorizzati del pensiero di Marx e di Engels, e dall'alto delle loro cattedre giornalistiche proclamavano il socialismo scientifico uno e indivisibile, dommatico e immutabile; e nel partito, la dittatura di classe, che essi coalizzati insieme esercitavano ed esercitano tuttavia come direttori del partito e di giornali ufficiali del partito, inculcando ai gregari la disciplina, complottando nei congressi e nelle sezioni, promovendo e incensando i loro accoliti, e denigrando ed espellendo, ora in massa ora isolamente, quanti non si piegano alla loro autorità. Andrea Costa, che conservò sempre nell'animo invitto il sentimento rivoluzionario, passò in seconda linea; fu riverito, incensato, ma poco meno che messo in disparte. Si ridusse a presiedere congressi, ed è morto vice presidente della Camera dei Deputati. Chi avrebbe potuto predire questa fine al Costa del 1873-74? Chi avrebbe potuto, fra gli amici della sua giovinezza, desiderargliela? Noi che fummo tra essi e che, pur combattendolo quando si distaccò da noi, levammo alta protesta a suo favore allorché il govei;- no minacciò di mandarlo a domicilio coatto, ci inchiniamo oggi davanti alla sua bara e salutiamo in lui il cavaliere senza macchia e senza paura del socialismo italiano. 579 Biblioteca Gino Bianco ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==