e sprecare in vani conati energie ·preziosissime? Perché non riconoscere che vi è un fato ineluttabile per i partiti, come per gli uomini, - . e che tutto quaggiù nasce, vive, invecchia e muore trasfòimandosi? Perché non sollecitare la trasformazione di questi · avanzi del partito anarchico in una forza nuova, viva, operosa, che prosegua l'ideale della giustizia e della solidarietà umana pe"r le vie indicate dalle recenti conquiste della scienza e dalle attuali condizioni politiche e sociali? Io non sono ammiratore entusiasta delle dottrine, né dei metodi di organizzazione e di lotta, e forse neppure delle finalità prossime del partito socialista. Credo necessario che anch'esso si · trasformi e si rinnovi: e auguro che la crisi nella· quale esso è entrato da parecchio tempo, possa risolversi in un progresso che ci porti più in alto, più vicino alla mèta, liberandoci dalla parte fossile dei vecchi prograinmi. · I •• Col solito affetto tuo SAVERIO MERLINO ANDREA COSTA* - Sarebbè impossibile scrive.re la vita di Andrea Costa senza ad un tempo tracciare la storia del socialismo italiano. Le più belle pagine di questa storia portano il suo nome, e sono quelle del decen:. nio 1870-1880. Fra gli storici ufficiali del partito è ormai convenuto di relegare quel periodo ~nel limbo della preistoria. Ma chi giudichi spassionatamente la grande seminagione delle idee socialiste,· sovver-- * Quest'articolo, scritto in occasione della morte di Andrea Costa, apparve nel fascicolo del gennaio 1910 delle rivista romana Il Divenire Sociale, diretta da Enrico Leone. È un capitolo della storia del socialismo italiano narrato da uno che, essendone stato partecipe, conosceva del movimento internazionalista uomini, idee e vicende, i quali sono qui presentati in una prospettiva assai diversa da quella della storiografia ufficiale e anche non· ufficiale. I severi giudizi sul partito socialista che si leggono nella parte finale dell'articolo, fanno ritenere che quando il Merlino lo scrisse, non militasse più in questo partito, nel quale era entrato, come abbiamo già detto, circa un decennio . . 1nnanz1. 574 Biblioteca Gino Bianco
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