attuale periodo rivoluzionario, sanguinoso e doloroso ma necessario, e permettendo così ai contadini d'impossessarsi della terra, espropriando di fatto i proprietari. Dunque, dalla nuova concezione del socialismo che - per quanto non si voglia confessare - s'è insinuata in noi tutti e ha modificato lentamente ma inalterabilmente il nostro pensiero e la nostra condotta, possono trasse argomento sindacàlisti e riformisti e convenire nell'azione pratica per la costruzione di quelle istituzioni e relazioni nuove che debbono estendere il dominio del socialismo nella società attuale. Anche per ciò che riguarda la posizione del socialismo verso lo Stato, è facile vedere che non vi è opposizione sostanziale tra un sindacalismo ragionevole e un riformismo illuminato. Verissimo che di pari passo con l'eleminazione del profitto deve andare l'eliminazione del potere, cioè di quella forza dominante che tiene soggetto a sé il popolo e ne distrugge la libertà e la sovranità. 1\'1al'eliminazione del potere (che non significa sostituzione di un nuovo potere all'attuale) non si ottiene - potrebbero replicare i riformisti - che per la via delle riforme democratiche, togliendo al governo la forza armata, di cui esso si circonda usandone e abusandone, e riconducendolo alle funzioni sue proprie di amministratore o meglio di coordinatore ·di pubblici servizi. Quindi la riforma militare, la riforma dell'ordinamento della polizia (da municipalizzare), la riforma ministeriale (togliere, per esempio, al governo il diritto di fare le elezioni) e la riforma parlamentare, che dovrebbe mirare principalmente a sopprimere il feudo politico, l'infeudamento di certi collegi a certi deputati perpetuamente rieleggibili: tut~i modi pratici per tagliare il nodo del potere e as~icurare al popolo la sovranità. Questo è altro proposito della nuova concezione del socialismo: le riforme non sono concepite come un compromesso, un ripiego, un accomodamento con l'inferno - come nel famoso programma bicipite minimo e massimo - ma come la forma concreta del socialismo, il suo divenire continuo e incessante. 570 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==