e propria opposizione o contrarietà di dottrina o di finalità, e neppure di propositi attuali, non c'è, benché da una parte e dall'altra si facciano sforzi per crearla. A provare che questa mia impressione non è sbagliata, potrei rifare uno per uno gli argomenti che si adoperano nella polemica da riformisti e da sindacalisti, e dimostare che sono perfettamente identici, adattati alle esigenze delle tesi rispettive, con una logica dalle maniche assai larghe. Per esempio, uno degli argomenti più strombazzati è l'ignoranza degli operai. « La classe operaia è ignorante - esclamano i riformisti - dunque bisogna condurla a mano per il placido sentiero delle riforme graduali e della legalità: come volete lasciarla fare da sé? Batterebbe il capo contro il primo ostacolo ». « La classe operaia è ignorante - ribattono i sindacalisti - facilmente confonde il fine coi mezzi, più facilmente ancora si lascia turlupinare. Bisogna tenerla lontana dai viottoli del riformismo parlamentare, sulla via maestra delle grandi rivendicazioni. Così soltanto si istruirà e non sbaglierà né sarà ingannata ». Ognuno vede che l'ignoranza della classe operaia non prova né per il riformismo contro il sindacalismo né viceversa. Quello e questo devono essere giudicati in se stessi: il metodo migliore deve essere preferito, e sarà quello che vincerà l'ingnoranza. * * * La verità è, checché dicano i manifesti riformisti, sindacalisti e integralisti i quali predicano il ritorno alla concezione socialista « precedente all'uragano scismatico » ( come chi dicesse antidiluviano) e alla dottrinella del Manifesto dei comunisti e de Il Capitale (dico dottrinella per riguard~ non al suo valore intrinseco, ma all'uso che se n~ fa), la verità è che la concezione del socialismo oggi è diversa, sebbene non ancora ben determinata, da quella che fu fino a pochi anni fa. E poiché non si può tornare indietro e cancellare il solco profondo che la critica moderna ha lasciato sulla dottrina marxista e sulla concezione collettivistica della società avvenire, noi, l~ngi 568 Biblioteca Gino Bianco
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