Certo non io, nel momento in cui la polizia desse la caccia agli anarchici, li denunzierei, come ha fatto l'Avanti!, come volgari malfattori, spie e peggio; dopo averne ricercato l'aiuto nel periodo dell'ostruzionismo e in altre agitazioni popolari! ... E non voglio dir altro! APPUNTI A FILIPPO TURATI * Nella Critica Sociale del I gennaio 1897 il Turati si decideva a ripresentare alla discussione un progetto di legge Albertoni di riforme tributarie e sociali, che Albertoni aveva formulato la prima volta nel 1893 e che allora aveva trovato nel Turati, per dirla con la sua frase, « piuttosto un censore che un amico ». Il Turati si giustifica con le condizioni di fatto che imponevano nel 1893 al partito socialista d'essere rigido e non confondersi con la democrazia sociale o socialistoide. Ma è il concetto del socialismo che è divenuto posi- • . tlVO. Nel numero del I giugno 1897 il Turati scioglie un inno a Marx, dichiarando, con la solita iperbole, che la sua. ammirazione per il genio incommensurabile del grande tedesco s'era venuta aumentando come più gli fu dato di penetrarne la profondità, ecc., chiamando l'opera di Marx « scrigno di intuizioni portentose, dai mille segreti e dalle mille sorprese, miniera inesauribile di trovate intellettuali, la quale, a chi l'abbia appena sondata, fu apparire abbastanza allegra la mania di coloro che si affaticano a completarla », e affermando che nel Capitale v'è tanto che basta per esercitare la attività di un cervello. umano durante un lungo periodo di solitudine, ecc. Questa, senza avere mai risposto a nessuna delle obiezioni, era la disposizione mentale che aveva sterilizzato i cervelli dei socialisti, facendo dei migliori socialisti i ripetitori di Marx, tanto che nes- * Frammento inedito che appartiene quasi certamente al 1901, anno della polemica del Merlino col Turati. 564 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==