Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• sono passati dal più cieco fanatismo per le dottrine di Marx, alla più fatua indifferenza per la teoria socialista. Non hanno cercato di mettere la loro teoria d'accordo con la pratica e viceversa: ed hanno quindi barcollato continuamente, trascinandosi dietro la più meschi- . ' na opportun1ta. III.* ... Ed ora due parole di commiato dal benigno lettore e ... quattro ai maligni avversari. Io non pretendo all'infallibilità.· Posso sbagliare, e son pronto a ricredermi se altri mi dimostrerà che ho sbagliato in tutto o in parte. Ma donde viene tanta sicuméra ai miei avversari, che dopo avermi altra volta scomunicato per le mie eresie, si sono convertiti alla maggior parte di esse, ed ora tornano a scomunicarmi? A udirli, il mio socialismo è senza cervello, non ha spina dorsale, è un socialismo piccolo-borghese, buono tutt'al più per l'Italia burbara contemporanea. . Sarà; intanto io constato questo che nel 1899 gli stessi critici mi accusavano di gittare la discordia fra socialisti, ed ora l'Avanti! ha scoperto che la discordia è indizio di vitalità. Nel 1899 mi rimproverarono un articolo non veramente laudativo ma cortese del Bonfadini su « Pro e contro il socialismo »: ora Turati miete gli elogi dello Scarfoglio e del Macola. Il mio socialismo piccolo-borghese è rivoluzionario: il loro socialismo op~_raio è ministeriale. Ed io posso facilmente prevedere che domani, quando nel corso naturale delle cose i socialisti ministeriali arriveranno al potere e faranno del socialismodi governo, si convertiranno ad un socialismo non piccolo borghese, ma borghese addirittura, non potendo da uomini di governo occuparsi esclusivamente degl'interessi degli ope- • ra1. Ma che dico? Leggete le loro interpellanze alla Camera, e ne troverete moltissime che non riflettono interessi operai. Non parlo * « Partito socialista o Partito operaio? », supplemento al n. 15 de La Folla, Milano, 18 agos~o 1901, pagg. 25-27. 561 Biblioteca Gino Bianco

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