Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• • darsi di satelliti, ai quali rimette ogni arbitrio, coprendoli della propria irresponsabilità. Quindi è necessario non togliere ma accrescere le guarentige contro l'arbitrio governativo, determinare bene la responsabilità di tutt'i pubblici funzionari compresi i ministri, sottrarre la magistratura giu- ~icante ed inquirente ad ogni soggezione verso il potere esecutivo, trasferire la polizia alla dipendenza dei municipi, disarmare il governo, proibire le candidature ufficiali e punire come un delitto ogni tentativo da parte del Governo di esercitare la menoma pressione sul corpo elettorale prin1a e sul Parlamento poi. La Camera dei deputati convochi se stessa e sospenda a suo arbitrio le sue sessioni: l'ordine dei suoi lavori sia fatto da un comitato composto da altrettanti sottocomitati quanti sono i servizi pubblici; i ministri non siano che i segretari di questi comitati e siano eletti dai loro colleghi e revocabili dai medesimi. Il Parlamento si trasformi in un vero ufficio di legisìazione e di amministrazione generale. Si tolga al Governo di disporre· delle enormi somme dei bilanci. Si spezzi l'unità del Governo, corpo organizzato in mezzo a una massa disorganizzata. Riforme analoghe dovrebbero introdursi nell'organizzazione dei municipi, resi autonomi dal potere centrale. Io credo che repubblicani e socialisti sono in Italia d'accordo per una radicale trasformazio11e, del genere di quella sopra indicata, dell'attuale organizzazione politica. Ed essi sono parimenti o possono facilmente mettersi d'accordo t?-ellariforma tributaria, importantissima, per l'abo~izione di tutte le spese improduttive e rivolgere tutte le risorse del pubblico erario all'istruzione, all'agricoltura e all'iridu- . stria, Resta a concordare un programma di riforme economiche; espropriazione dei terreni incolti, riforma di patti agrari, costituzione di cooperative agricole, sistemazione _del contratto di lavoro, organizzazione degli operai dei vari mestieri, arbitrati, legislazione sul lavoro, preferenze negli appalti alle cooperative con le necessarie garanzie, fondazione di Casse rurali e di altre istituzioni di credito e cambio, destinate a combattere l'usura e il monopolio, ecc., ecc. Io esprimo qui la mia profonda convinzione che il paese nostro è maturo per· le più radicali innovazioni. Se esso vedrà costituito un nucleo di forze rispettabili attorno ad un programma radicale ma pra~ tico, si getterà nella lotta con entusiasmo irresistibile. 549 Biblioteca Gino Bianco

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