No11distruzioni né vandalisn1i. Non rappresaglie, non terrore di nessuna specie e di nessun colore. Ciò che ci spinge alla rivoluzione non è un sentimento di odio o di invidia per i ricchi, ma un sentimento di giustizia e di civiltà. Noi desideriamo di vedere diffuso il benessere, « la gioia di vivere » fra tutti gli uomini; e non vorremmo conquistarlo, se pur fosse possibile, seminando il suolo di cadaveri e di rovine. Non debolezze, dunque, né eccessi. La violenza potrà essere necessaria a respingere la violenza contraria dei sostenitori del presente regime o di coloro che tentassero restaurarlo; ma dovrà restare nei limiti di quella . ' necessita. Ogni inutile spargimento di sangue, ogni sfogo di passioni personali, ogni abuso della forza sarebbe un delitto non solo contro l'umanità, ma contro la stessa rivoluzione; perché alienerebbe da essa le simpatie dei migliori, susciterebbe odi funesti, co11sumerebbe energie preziose e ci allontanerebbe - se pure momentaneamente - dalla meta. 530 Il nostro motto sia: Verso il socialismo, per la via della Libertà e della Giustizia! BibliotecaGino Bianco
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