Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

sono, come siamo all'orlo del precipizio 1 • - la necessità di « ricostruire » su nuove basi, cioè su basi di giustizia e di libertà. Preparare gli, animi ad un tale evento, estirpandone tutto ciò che può impedire la visione della realtà - pregiudizi dottrinali, passioni di parte, dommatismi, ecc. - è il nostro precipuo dovere nell'ora presente. Nulla di più fallace e pericoloso che la credenza che la rivoluzione sociale possa compiersi con un colpo di mano preparato , da un partito che ne assuma poi la direzione, chiamando le masse ad eseguire il suo programma e ad attendere i benefici che deriveranno, in capo a un tempo più o meno lungo, da un nuovo ordine di cose. A prescindere dall'inveterato misoneismo delle masse e dalla loro non ingiustificata di'ffidenzaper coloro che si presentano in veste di salvatori o redentori, - speranze od anche fiducia nel- . l'avvenire non possono compensare la fame, anzi neppure sorridono a chi sente. i crampi dello stomaco. I vantaggi della rivoluzione debbono essere immediati e generali. Il popolo delle città e delle campagne deve avere fin dal primo giorno la sensazione che il nuovo ordine di cose sarà duraturo; altrimenti chi potrà penserà a far bottino e a metterlo in salvo. Deve nòn credere ma vedere che una nuova società si costituisce; che nuovi e più saldi legami stringono gli uomini; deve convincersi che a nuovi diritti corrispondono nuovi doveri per tutti. Non per sostituire una dominazione all'altra, l'operaio al borghese, nuovi a vecchi privilegi, « la dittatura del proletariato » alla « tirannide borghese », si farà la rivoluzione. Una dittatura vale l'altra: ogni dittatura è, per definizione, personale, è la volontà di una o più persone imposta con la forza alla grande maggioranza del popolo. E chi garantisce che i dittatori farebbero buon uso del potere che si fossero arrogati? Come ammettere -1: Queste pagine furono scritte nel 1920, uno degli anni più inquieti della crisi italiana del primo tormentato dopoguerra. 519 Biblioteca Gino Bianco

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