rebbe loro prescritto dalla semplice coscienza degl'interessi particolari della loro classe. La classe operaia poi non è più « il proletariato » oppresso, famelico e ignorante di cinquanta o trent'anni fa, come il capitalista di oggi non ha che fare con l'industriale e il commerciante che, facendo la concorrenza ai loro vicini sui prezzi e curando la buona qualità della merce, riuscivano, con un assiduo lavoro di tutta la loro vita, ad accumulare un patrimonio per i loro figli. Fra l'una e l'altro sono sorte poi classi intermedie che hanno acquistato sempre maggiore importanza e indipendenza. Più dunque che da un duello tra le due classi estreme, la nuova società deve sorgere dalla trasformazione e dalla compenetrazione delle varie classi, e dalla prevalenza degl'interessi generali sui particolari. È una nuova umanità che si forma, mentre la vecchia si decompone. La vita abbandona le vecchie membra, e si trasfonde nella parte più progredita della vivente generazione. La trasformazione 'della società non può avvenire senza profonde convulsioni, e si chiuderà quasi certamente con una rivoluzione politica, la quale sarà più o meno violenta secondo la composizione di ciascun aggregato politico e il grado di maturità che la trasformazione avrà raggiunto. Più che dall'iniziativa di un partito politico o da « ~na minoranza audace », come suol dirsi, essa scaturirà da un movimento di masse, verrà dal basso, quasi diremmo dal sottosuolo, e si propagherà agli strati superiori e a tutta la compagine sociale. Essa incontrerà quasi certamente l'accanita resistenza della classe privilegiata, la quale adoprerà il suo potere e la sua ricchezza per tentare di soffocare il movimento popolare. Ma è probabile che, superato il momento del conflitto d'armi, questa rivoluzione, a differenza di altre (ogni rivoluzione è diversa dalle altre: una rivoluzione religiosa non può essere paragonata ad una rivoluzione politica, e l'una e l'altra differiscono essenzialmente da una rivoluzione sociale), avrà la collaborazione di tutti quelli che sentiranno - giunti come 518 Biblioteca Gino Bianco
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