trasformazioni progressive e delle combinazioni sociali che ne scaturiscono. 8 ·k Noi dobbiamo dunque spogliare la nostra concezione del socialismo di ogni dottrina accessoria, di ogni formula scolastica, ed attenerci all'essenza della riforma ·sociale che il nostro tempo esige. II. IL SOCIALISMO IN SE STESSO E LE FORME IDEATE PER LA SUA ATTUAZIONE* Non basta spogliare il socialismo delle dottrine filosofiche, economiche e sociologiche con cui si è voluto associare dagli scrittori, ma è pur necessario distinguere e separare nettamente in esso la parte sostanziale, l'obbiettivo suo vero e il suo 8 Sulle questioni scientifiche connesse col socialismo (alle quali si è accennato nel presente capitolo) cfr. oltre ai noti lavori del Ferri, del Loria, del Nitti, del Colajanni, del Vaccaro, ecc., la pregevole prolusione dell'Astuaro su « La sociologia e le scienze sociali » (Chiavari, 1893) e lo studio del Seletti: « Se il socialismo abbia fondamento scientifico » (Parma, 1896). Quest'ultima opera ci sembra meritare particolare attenzione, come quella dove più che in tutte le altre trovasi distinta l'essenza dalle modalità del socialismo. * Quest'ultimo capoverso è tolto da « Formes et essence du socialisme », 1898, pag. 11. In quest'opera, per la quale il Sorel scrisse una larga prefazione in aperta rottura con l'ortodossia marxista, il Merlino fuse insieme, non senza nuovi elementi critici e teorici, la materia di « Pro e contro il socialismo» e de « L'utopia collettivista ». · Sulla tesi svolta in questo capitolo, ecco altri giudizi attinti altrove: « Il socialismo non è una fase della scienza, ma una fase della vita dell'urna.. nità. Esso dev'essere studiato dal punto di vista della vita reale, dei bisogni e dei sentimenti dell'uomo di oggi » ( « Formes et essence du socialisme », p. 284). E ancora: « Il socialismo non è una teoria scientifica, ma un movimento popolare; non è uscito dal cervello di Marx, ma dai bisogni, dalle esigenze, dai sentimenti dei popoli civili contemporanei. Esso deve continuare parimenti a svilupparsi nella linea di questi bisogni e di queste esigenze, non secondo certe teorie immaginate dai dottori. Esso deve muoversi col suo tempo, non levarsi d'un tratto nelle nuvole, come un aerostato a cui si tronca la fune, - non abbandonarsi alle impazienze generose ma sterili, ma darsi ad un lavoro arduo, paziente, minuto di penetrazione e di trasformazione vera ed ultima dell'attuale ordinamento sociale (Rivista critica del socialismo, 1899, pagg. 33-34). * « Pro e contro il socialismo », 1897, pag. 36 e seguenti. 33 Biblioteca Gino Bianco
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