• ordine del giorno: il governo manda a scioglierli e ad arrestare i recalcitranti, poliziotti, militi e soldati. Vi sono gli articoli 246, 24 7 e 251 del codice penale e leggi speciali che permettono al governo di far imprigionare e condannare chiunque critichi i suoi atti o faccia voti per un cambian1ento di governo od offenda il capo dello Stato e la sua augusta prosapia. No11 manca poi al governo il modo di avvincere al suo carro politicanti e capi di organizzazioni operaie, e nelle elezioni politiche e amministrative il governo, a mezzo dei prefetti e altri funzionari e col denaro e con la violenza, riesce sempre a farsi la parte del leone. Infine la magistratura non fu mai, sotto nessun governo, così ligia ai voleri del governo come ora; e quindi la giustizia è ... quella che tutti sanno e vedono. Così il popolo è ridotto ad una espressione etnografica sotto la dominazione paesana, come l'Italia era un'espressione geografica sotto la dominazione straniera. Bisogna m11tare sistema. Il popolo deve scuotere il giogo che pesa sulle sue spalle. Deve licenziare i suoi servitori infedeli e far da sè. Avanti tutto deve rivendicare le sue libertà elementari - diremmo vitali - cioè la libertà di pensiero, di parola, di stampa, di assembramenti e di dimostrazioni, di lavoro e l'inviolabilità della persona, il diritto dell'individuo di non essere arrestato nè imprigionato che nel solo caso che commetta un grave ~eato e per ordine del magistrato competente, il diritto di non essere sottratto ai suoi giudici naturali, e per i reati poli~ tici soprattutto d'essere giudicato da un collegio di liberi cittadini. Queste libertà il popolo deve rivendicarle ed esercitarle e non permettere che siano manomesse, o che l'esercizio di esse si faccia dipendere dal beneplacito altrui. La menoma violazione di esse dev'essere denunciabile ai tribunali e repres~a con le . . . ,. sanz1on1 p1u severe. I giudici devono essere realmente indipendenti, non solo 505 Biblioteca Gino Bianco
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