Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

verno, che deve continuan1ente sorvegliare, perché non gli prenda la mano. Si vuole che in questo equilibrio consista il pregio del regime, perché le due forze contrarie si contemperano e contengono reciprocamente; la verità è che il regime somiglia ad una barca in cui due gruppi di rematori remighino in sensi contrari: il popolo è continuamente in pericolo di perdere i suoi diritti e di vedere frustrata la sua sovranità. Democrazia vuol dire governo di popolo, non di re, di ministri e capi-fazione a nome del popolo. Governare poi significa comandare, non già ubbidire; dettar le leggi, non subirle; dare ordini, non dare preghiere od esprimere desideri; aver servitori, non padroni. Nel regime politico vigente, specialmente in Italia, i servi del popolo sono i suoi padroni, le _leggi si fanno dal governo con decreti reali, con o senza lo spolverino della maggioranza parlamentare. Il governo ha ai suoi ordini la polizia e ultimamente anche la milizia nazionale. Esso tiene le chiavi del tesoro dello Stato· e può batter moneta quasi quanta ne vuole; e non rende conto del suo operato che a cose fatte e a quelle tali « comparse » che fanno parte della sua maggioranza parlamentare; il controllo della Corte dei Conti essendo di fatto abolito> perché la Corte dei Conti, quando ha qualche cosa a ridire, registra i decreti con riserva! Che cosa può fare il popolo per difendere le sue libertà, i suoi diritti contro gli atti arbitrari del governo? come può far valere, anche nelle più gravi congiunture, la sua volontà, i suoi interessi? La stampa periodica vive (meno qualche rarissima eccezione) dei fondi segreti del governo o dei finanziamenti dei banchieri e dei grossi industriali, che poi si rifanno con gli appalti di opere pubbliche e con le forniture governative. I cittadini non possono nemmeno riunirsi, in pubblico o privatamente, a discutere fra loro e a votare qualche innocuo 504 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==