Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

una gestione privata, e tanto meno capitalistica, specialmente quando siano determinate le norme generali della coooperazione. D'altronde la gestione privata sarebbe fatta in una certa misura per conto della collettività, cioè nella misura della rendita dovuta corrispondere da ciascun usufruttuario, individuo od associazione. Abbiamo (prosegue il Labriola) « lo scambio dei prodotti come merci: onde la possibilità della sovraproduzione e delle crisi ». Certo: quindi la necessità di organi di correlazione tra le asso- · ciazioni produttrici, i quali regolino e sistemino i cambi e la produzione, sostituendo con vantaggio le borse e le banche d'oggi . giorno. · Infatti non è detto che i gruppi e le associazioni debbano rimanere isolati e nemici l'uno dell'altro. I loro rapporti di cambio verrebbero sistemati mediante uffici di statistica, Borse di valori, Congressi, patti di cambio ed altre relazioni più o meno permanenti. Del resto la possibilità di sovraproduzione e di crisi sussisterebbe anche nel collettivismo per le collettività che producessero oggetti destinati ai cambi internazionali; come pure si capisce che sotto tutti i sistemi immaginabili sussiste la possibilità di un cattivo raccolto o di danni per alterazioni nei metodi industriali e nei bisogni. Abbiamo (prosegue il Labriola) « la retribuzione degli elementi di produzione secondo lo stesso sistema e rapporto della società capitalistica ... ». Niente affatto; perché cessando, con l'ineguaglianza fondamentale delle condizioni, gli estremi della povertà e dell'opulenza, cesserebbero (come abbiam detto) gli sfruttamenti, le grandi ineguaglianze di profitti che gli uomini di diverse classi oggi ritraggono dalle rispettive occupazioni. Ci sarebbero le oscillazioni della domanda e dell'offerta: ma queste sono ammesse dagli stessi collettivisti e sarebbero assai ristrette. Abbiamo infine, secondo il Labriola, « la creazione di una vera classe sociale diversa dai lavoratori: quella dei concessori, per conto della società, degli strumenti di produzione, i quali con la corruzione o col semplice impiego delle loro qualità tecniche potrebbero riprodurre l'accumulazione capitalistica e quindi da gestori della società diventare padroni ». 455 Biblio .eca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==