Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

duttiva: l'iniziativa della produzione sarebbe lasciata al genio inventivo dell'individuo e funzionerebbe sempre lo stimolo al lavoro socialmente più utile, senza violenza od imposizione di sorta. La collettività col ricavato delle rendite provvederebbe ai servizi pubblici, tra cui i primi e più importanti sarebbero quelli di fornire mezzi di lavoro all'individuo e alle associazioni che ne fossero sprovvisti, di rintuzzare e combattere i monopoli nascenti da situazioni speciali, e di provvedere di lavoro gl'incapaci di iniziativa. La collettività sarebbe come una vasta Banca per il credito degli strumenti di lavoro e una grande Società di assicurazione mutua. Così mantenendo la collettività equa la bilancia fra gl'individui, verrebbero meno insieme con le rendite private anche le gravi ineguaglianze di rimunerazione e di lucri e la possibilità di grandi accumulazioni di ricchezza. Vi sarebbero differenze moderate, che servirebbero d'incentivo ai lavori più difficili e più penosi, ma non condizioni permanenti di opulanza e di povertà, e non differenze enormi tra i guadagni annessi alle occ~pazioni delle classi ricche e i guadagni annessi alle occupazioni delle classi povere. La conseguenza sarebbe che gli uomini troverebbero vantaggi a cooperare. La cooperazione diverrebbe la regola; l'industria privata l'eccezione - al contrario di quello che avviene oggi. E i cambi avverrebbero sempre più in ragione del costo (essendo rimosse le grandi inegua~ gianze di condizioni che oggi fanno pendere la bilancia dall'una o dall'altra parte) e per talune cose potrebbero avvenire anche in ragione dei bisogni. A poco a poco si formerebbero sentimenti analoghi al nuovo ordine di cose, sentimenti di solidarietà che orienterebbero la condotta individuale verso il bene pubblico. La formazione di sentimenti di solidarietà non è il presupposto, ma è il portato del socialismo. Tale è il piano che io propongo. Contro il quale Arturo Labriola insorge gridando: « Ma qui abbiamo tutta la società capitalistica. » E specifica: Abbiamo « una gestione privata degli strumenti di produzione anche nelle industrie meccaniche ». Noti però il lettore che io non ho escluso la gestione sociale o collettiva di date industrie, e che poi la gestione cooperativa non è 454 BibliotecaGino Bianco

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