Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• rebbe sempre, benché cessasse lo stimolo all'accumulazione della ricchezza senza fine né misura. Le vicende dei cambi potrebbero dar luogo a differenze di agiatezza personale, ma non ad accumulazione e monopoli permanenti e pericolosi, perché l'organizzazione generale non lascerebbe esposti gl'individui alla necessità di sottomettersi agli accumulatori della ricchezza. DELLA MONETA ~•: Una questione grave è quella che concerne la moneta. Dalla sistemazione dei cambi e in generale dei rapporti economici, deriverà una maggiore stabilità dei valori (rapporti) delle cose e quindi una maggiore facilità di rappresentarli per mezzo di uno strumento di cambio. Quale sarà questo strumento di cambio? La moneta attuale ha l'inconveniente di avere un valore intrinseco (costo di produzione) variabile. Quindi rappresenta non fèdelmente i valori delle cose che vengono in cambio. D'altra parte, se il mezzo di cambio non avesse valore intrinseco (se non costasse nulla o quasi, come nel caso della carta-moneta) ma un valore puramente convenzionale o fiduciario, se il suo valore consistesse in una garentia sociale (promessa di convertire la carta-moneta in oggetti utili o di consumo), potrebbe sempre il suo valore oscillare secondo il variare delle convenzioni e secondo il valore maggiore o minore della garcntia (il grado di solvibilità del gruppo o della collettività emittente). I boni di scambio di una collettività potrebbero valere più o me110di quelli di un'altra - forse anche molto di più o molto meno. Inoltre il valore del biglietto fiduciario varierebbe pure in rapporto ai bisogni della circolazione (alla quantità richiesta di questo mezzo di cambio). I boni potrebbero essere troppi o troppo pochi: donde la possibilità di aggiotaggi e speculazioni. Ma questo secondo è un inconveniente comune alla * « Pro e contro il socialismo », pagg. 239-42. 447 Biblioteca Gino Bianco

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