... tener conto pure della serietà delle offerte: e preferire i più capaci anche con minor rendita, come oggi un buon proprietario preferisce un colono che sa che manterrà bene il fondo, anche se riceve un affitto minore. Nel caso d'individui che abbiano dato prova d'incapacità, la collettività avrebbe diritto ,di garantirsi che i suoi mezzi fossero impiegati produttivamente, e quindi potrebbe sottomettere le associazioni cooperative di questo genere a direzione e amministrazione speciale. Ciò costituirebbe senza dubbio una restrizione della libertà dei membri di questa associazione: e la restrizione funzionerebbe come stimolo al lavoro e al risparmio, sarebbe in certo modo una pena inflitta a coloro che avessero data prova di incapacità o di svogliatezza al lavoro e al risparmio, nel tempo stesso che costitu~rebbe una guarentigia degli interessi sociali. LA CONCORRENZA i': Vi sarebbe dunque una specie di concorrenza per la deter~ minazione delle rendite dovute alla collettività, e per la determinazione altresì dei valori di cambio dei prodotti. La concorrenza deve considerarsi sotto un doppio aspetto: come gara di attività per il migliore e più proficuo impiego delle cose e del lavoro, e come lotta per l'appropriazione della maggior parte del frutto del lavoro. Essa ha una funzione distributiva utile, diversa dalla funzione attributiva, che è dannosa. La coi;icorrenzadà luogo alla rendita, al profitto, ai salari, ai prezzi: · le ·quali tutte cose nel tempo stesso che sono modi di appropriazione del frutto del lavoro dell'operaio, sono anche regolatori della produzione. È la rendi.ta che determina q:uale sia il suolo coltivabile e quale coltura sia da preferire. È il _profitto industriale che promuove e limita le intr~prese. Sono i profitti dei cambi che determinano- ed equilibrano le import~zioni e le esportazioni. Sono le differenze dei salari che provocano * « Pro e contro il socialismo», 1897, pagg. 233-37. 443 Biblioteca Gino Bianco
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