all'arbitrio individuale, ma determinati e regolati con norme tecniche e obbiettive (statistiche). L'organizzazione economica è qui dall'alto al basso, ma è fondata sull'eguaglianza di condizioni fra gli uomini. Stanno però contro questo piano le seguenti conside- . . raz1on1: I pubblici amministratori incaricati di questa organizzazione generale o piano di produzione, non potrebbero fare una valutazione giusta di tutte le capacità (anche per l'elemento soggettivo, volontario che le determina), dei bisogni, dell'adattabilità delle cose ai vari usi, ecc. Ad ogni modo, l'organizzazione dell'economia dall'alto soffocherebbe le energie individuali: jniziative, sforzi straordinari di lavoro, limitazioni spontanee di consumi, ecc. Si dovrebbe forse ricorrere a mezzi coercitivi per obbligare l'individuo a lavorare nelle fattegli condizioni e a produrre un dato sforzo: non sarebbe sufficiente lo stabilire che chi non lavora non mangia, quando dal mancato lavoro dell'individuo, o anche dal semplice rallentamento di esso, fosse per derivare un danno sociale e forse un impedimento al funzionamento della nuova economia. Altra obiezione: la pubblica amministrazione, per quanto si concepisca organizzata democraticamente, con norme precise e circondata da controlli e sindacati, avrebbe tendenza ad abusare del potere conferitole e ad estendersi in tutte le direzioni, investendo tutte le attività e tutti gl'interessi fino alle più minuscole e ai più minuti. Sarebbe facile la formazione di clientele, di camarille, di coalizioni del tipo del Tammanj Ring, col risultato che la società si dividerebbe ancora una volta in una minoranza governante e sfruttatrice e nella maggioranza sfruttata e soggetta. La sistemazione economica deve dunque perseguirsi per altra via e con altri metodi. Libertà polari: quelle di la, 1oro e di consumo, di. cambi e di • • assoc1az1one. 416 Biblioteca Gino Bianco
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