nuovo lavoro; e perciò il problema non è come ricchezze esistenti, ma come suscitare maggiori crearne incessantemente delle altre. CONCLUSIONE ripartire le • energie per Raccogliendo le cose dette, il sistema capitalistico è individualistico per eccellenza: è fondato cioè sul principio ciascuno da sè e per sè. Libertà di scelta di lavoro e di consumi, libertà d'iniziativa. L'unione degli .sforzi individuali si ottiene volta per volta per via di contratti: e così anche avvengono gli scambi. Ciascun individuo regola la propria vita a suo modo e determina la misura dei bisogni da soddisfare. Facoltà illimitata di ·accumulazione di ricchezze: e, conseguenza ultima,. assoggettamento del lavoro al capitale. Da ciò e dall'ineguaglianza che diremo storica delle condizioni (poiché i borghesi di oggi sono, se non i figli, gli eredi dei baroni del Medio Evo,. che s'impossessarono con la violenza d'interi territori, ripa'rtendoseli fra loro), derivano tutt'i fenomeni dell'economia capitalistica. Valore, rendita, profitti, salari, prezzi si determinano per via di concorrenza, ossia di contrapposizione della domanda all'offerta. La concorrenza appare libera in date circostanze di tempo e di luogo; ma l'ineguaglianza delle condizioni la vizia e trasforma in mezzo di sfruttamento e di usura. Dov'è maggiore il bisogno, ivi è minore la libertà. I più sono a discrezione dei meno (anche per la maggior facilità con cui i meno si coalizzano), e da ultimo l'economia, in luogo d'essere organizzata nella reciproca indipendenza tra gl'individui, si organizza gerarchicamente; un monopolio si sovrappone all'altro; tra monopolisti avviene un'elisione parziale dei profitti; i ceti poveri, numerosi, disorganizzati rimangono alla mercè dei diri414 Biblioteca Gino Bianco
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