Così va intesa, a nostro modo di vedere, la formula « il prodotto al produttore », e in questi sensi vanno integrate e corrette le formule che noi abbiamo precedentemente esa- . minate. L'importanza di tali correzioni e integrazioni è manifesta: perché co1nunemente si crede di poter superare tutte le difficoltà di un nuovo ordinamento economico con un colpo di 1nano, con la cosiddetta « espropriazione » del privato proprietario o capitalista, con << la presa di possesso » delle case, della terra, delle fabbriche. - A coloro che s'illudono di risolvere in modo così semplice e spiccio il problema di instaurare « la giustizia economica », noi vorren11no osservare: - Voi v~lete prendere le case. Ma badate che le case sono state costruite da altri lavoratori, e che quindi impossessandovene voi fate vostro il lavoro altrui; e che non _bastando quelle che ci sono, bisognerà costruirne altre; e per costruirle, altri operai dovranno lavorare: i cavatori ad estrarre pietre e pozzolana, i muratori a scavare le fondamenta, ad elevare le mura, ecc., e poi falegnami, fabbri, . . p1ttor1, ecc. Cosicché, se. pure voi potete aver ragione verso gli attuali proprietari di volervi impossessare delle case esistenti, - perché la proprietà è il frutto dell'usura e dell'usurpazione di generazioni di proprietari a danno di generazioni di lavoratori, ' . ,, . . . - non potreste pero aver ragione ne rispetto a1 vostri compagni che rimanessero senza casa e che fassero costretti a costruirne una, né rispetto a quelli che per l'opera continua ·distruttrice del tempo o per qualche avvenimento straordinario o per il semplice accrescimento di popolazione, si venissero, nel corso del tempo, a trovare senza tetto. Avreste ragione cioè rispetto al passato, non al presente o all'avvenire. Considerate poi - o voi che occuperete le case migliori, quelle meglio esposte, quelle più centrali - che le strade per l'accesso alla vostra casa, le bellezze dei dintorni, le comodità, 412 Biblioteca Gino Bianco
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