Fin qui ci siamo occupati dell'organizzazione .del lavoro: analoghe considerazioni si possono fare in ordine ai consumi. Qui la formula semplìcistica è: gratuità dei consumi indispensabili, pane gratùito, scuola gratuita, biblioteche anche circolanti gratuite, alloggio gratuito, assistenza medica gratuita, giustizia gratt1ita, e via dicendo. Non che queste cose e prestazioni non costino lavoro, ma si vuole intendere che la collettività provveda a proprie spese a dare a tutti il pane, l'alloggio, ecc., senza richiedere un corrispettivo individuo per individuo. Si può dire in questo senso che le strade sono gratuite, e potrebbe trovarsi utile (non fosse che per semplicità contabile) · la posta ·gratuita, il telefono e il telegrafo gratuiti, l'illuminazione gratuita, la corsa gratuita nei tranvai, ecc. Ma se il dare libero accesso a tutti nei tranvai producesse un eccessivo affollamento, rendendo necessarie restrizioni che riuscirebbero esose, bisognerebbe preferire il sistema del corrispettivo; anche perché non sarebbe giusto che chi si rassegna ad _andare a piedi contribuisca, sia pure indirettamente, per il comodo di quelli che forse senza necessità ingombrassero i carrozzoni a tutte le ore. Così per le ferrovie. L'idea di dare a tutti il libero percorso su tuttè le reti ferroviarie è poco pratica. Bisognerebbe poi limitare il numero dei viaggi e le distanze che ciascuno potrebbe percorrere; od esigere volta per volta da ciascuno la giustificazione del suo bisogno di viaggiare. L'alloggio gratuito? Ma cominciamo dall'osservare che, non essendo possibile, come si è detto, rendere tutte le località abitate_egualmente amene e salubri, non si potrebbe neanche condannare l'individuo a rimanere attaccato, come l'ostrica al suo guscio, al loco natìo; e neppure consentire ad una çontinua e illimitata trasmigrazione da e per ogni dove. · Anche in una stessa città - a meno di radere al suolo quelle che esistono e ricostruire su un piano uniforme, livellando le 409 iblioteca Gino Bianco
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