Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• JI. * A còsto di ripeterci, ma per meglio chiarire il nostro pensiero, esaminiamo alcune formule con le quali si pretende coinunemente di risolvere i problemi della produzione e dei • consumi. Per ciò che riguarda l'organizzazione della produzione, molti credono aver detto tutto quando hanno formulato la massima: la terra ai contadini, le fabbriche agli operai, le miniere ai minatori, le navi ai naviganti, le ferrovie ai ferrovieri, e via dicendo. La terra ai contadini. Ma, come abbiamo avvertito, vi sono terre più fertili e terre meno fertili, terre fecondate dal lavoro di generazioni e terre ancora incolte, terre salubri e terre malariche, terre munite di casolari, d'impianti industriali e terre nude e desolate. Le fabbriche agli operai. Ma vi sono impianti forniti di macchinario e accessori che sono costati lavoro di operai meccanici, mur.atori, ecc., e altri che appena bastano a ricoverare gli operai e a ripararli dalle intemperie. Le miniere ai minatori. Come si è detto, vi sono miniere ricche e facilmente sfruttabili, perché a fior di terra: ·altre povere e nascoste nelle profondità, dove non penetra aria né luce. Non è possibile eguagliare tutte le condizioni. Non è umanamente possibile portare tutte le terre allo stesso grado di produttività,. rendere il lavoro egualmente agevole e produttivo in tutte le miniere, in tutte le fabbriche. . E allora a chi dare le terre, le fabbriche, le miniere migliori? a chi le altre? * « Il problema economico e politico del socialismo», 1921, pag. 118 e seguenti. 407 ·Biblioteca Gino Bianco

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