Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

3°) Vi sono cose di comune uso indivisibile, servigi che la collettività rende indistintamente a tutti gl'individui, e servi-- gi che l'individuo rende disinteressatamente alla società. Fatto così giustizia al principio di solidarietà, del resto bisogna far anche giustizia al principio di reciprocanza, di responsabilità, di proporzionalità della ricompensa al lavoro. La formula collettivista e la formula comunista non si escludono, ma si completano a vicenda. * La concorrenza ha una funzione distributiva utile, poiché essa permette di organizzare liberamente e con un accordo spontaneo la produzione e gli scambi; gl'individui valutano così le loro capacità e i loro bisogni, e si studiano di adattarsi ai bisogni e alle c~pacità di coloro coi quali hanno rapporti d'affari. Non si potrebbe dunque soppri1nerla senza cadere o nel socialismo di Stato o nel comunismo amorfo. L'equilibrio fra la produzio11e e il consumo, la determinazione della quantità di ·cose da produrre, la valutazione della capacità degl'individui, del miglior impiego del suolo, delle braccia, dell'intelligenza degli uomini, - tutte queste cose e tutte le variazioni che il cambiamento d'abitudini, le invenzioni e in generale il progresso, le combinazioni sociali apportano a questi dati, non si potrel?bero ottenere in modo regolare se non per mezzo della concorrenza. Intendiamo tuttavia parlare di una concorrenza moderata fra uomini collocati press'a poco nelle medesime condizioni economiche, e non già della cosiddetta concorrenza di oggi, che richiama alla mente il viaggio del vaso di ferro insieme con il vaso di terra. ·k * « Formes et essence du socialisme », 1898, pagg. 173-75. * « Bisogna distinguere la concorrenza tra il ricco e il povero, tra chi possiede i mezzi di produzione e chi non ne ha, e la gara nel lavoro. La prima concorrenza, propria del sistema capitalistico, deve scomparire; la seconda non può cessare senza che cessi anche contemporaneamente la libertà» (Rivista critica del socialismo, 1899, pag. 336). · « ... Certo non sarà più possibile la concorrenza borghese delle merci, cioè la gara commerciale per il profitto, ma non cesserà la gara individuale per il lavoro produttivo ... Non cesserà la lotta per la posizione e per il godimento, ma 405 Biblioteca Gino Bianco

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