Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

è un elemento variabile, com'è anche variàbile il costo; perché una cosa che, al momento in cui fu prodotta, costò, mettiamo, otto ore di lavoro, un momento dopo può forse esser prodotta in sole quattr'ore; e una cosa che al momento in cui fu prodotta rispondeva a un bisogno universale, può poi essere meno ricercata. Il meccanismo dei cambi dev'essere abbastanza sensibile per· notare tutte queste differenze e variazioni, che possono essere attenuate in una economia socialista, ma non soppresse addirittura. Ecco .perché io credo che la collettività, eguagliate le condizioni generali, dando a tutti il mezzo di lavoro, debba lasciare il resto agl'individui e alle associazioni, i quali e le quali devono determinare da sè la varia utilità e il vario costo delle cose e dei lavori, sistemando beninteso i loro rapporti mediante patti e accordi per lo scambio dei prodotti ad eque condizioni. Segue da ciò che la formula « a ciascuno secondo la sua opera », debba rigettarsi interamente e non abbia nessun valore? ·No, perché essa indica bene che un certo rapporto dev'esserci tra lavoro e ricompensa, e perciò è vera, se non sia presa troppo alla lettera. Essa indica che, stabilita l'eguaglianza di condizioni in una società, per il resto l'individuo dev'essere responsabile delle sue azioni, ed essendo libero di lavorare più o meno, o niente affatto, deve accettare anche le conseguenze della propria condotta~ La formula comunista: « da ciascuno secondo le sue forze, a ciascuno secondo il suo bisogno », _è alla sua volta troppo dogmatica ed assoluta. Gli uomini devono soccorrersi mutuamente, perché in una società ben ordinata ciascuno gode del benessere e dell'attività altrui e sqffre del malessere e dell'incapacità altrui. Ma la solidarietà dev'essere bilaterale. Se io devo lavorare per il mio simile, egli deve lavorare per me; se io devo provvedere a soddisfare i suoi bisogni, egli deve pensare a soddisfare i miei. Altrimenti se uno di noi due campa a spese dell'altro, avremo uno sfruttato e uno sfruttatore. 403 Biblioteca Gino Bianco .

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