promettendo agli uni vantaggiose concessioni o appalti, agli altri alti salari. Si è tentato di trasformare la coscienza dell'individuo col terrore e col fanatismo: ma si è dovuto tornare ai moventi economici. E poi sostituire « l'imposta alimentare alle requisizioni; la libertà di commercio alla lotta contro lo speculazione; e le concessioni ai capitalisti in luogo della lotta ad oltranza contro ogni intervento del privato capitalista nell'industria socializzata e nel regime della proprietà comunista » (Avanti!, 15 settembre 1921). Insomma, si allentano i freni del socialismo di Stato per giungere al vero socialismo.* APPENDICE INTEGRATIVA L'ESPERIENZA RussA. LA RIVOLUZIONE SECONDO I BLANQUISTI I. * L'esperienza ru~sa è decisiva. Il torto di Lenin non è stato altro che quello di aver voluto impiantare in Russia il comunismo o collettivismo secondo la dottrina di Marx. Abolire ogni e qualunque proprietà privata (la terra alla Comunità, le fabbriche, le banche, le ferrovie allo Stato), sopprimere il commercio (speculatio ), abolire * Come il lettore avrà notato, contro la pianificazione economica statale coercitiva propria del comun.ismo bolscevico, il Merlino ha fatto valere la critica a cui egli, sin dalla fine del secolo scorso, aveva sottoposto la dottrina collettivista socialdemocratica, che teorizzava il piano unico di produzione e di scambio: mettendo così in evidenza il nesso logico esistente fra i due sistemi. Si tratta appunto di due concezioni burocratiche dell'economia affini tra loro anche se inserite in due diverse anzi opposte forme politiche, come lo Stato totalitario e lo Stato democratico. Ma la democrazia non è vera e duratura se non è insieme politica ed economica. * Nota posta alla fine del capitolo sul comunismo russo ne « Il problema economico e politico del socialismo», 1920-22, pag. 109. In questa pagina il Merlino prende in esame quella che fu definita la NEP, cioè la n·uova politica economica del governo bolscevico. 388 Biblioteca Gino Bianco
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