il costo di produzione varia secondo il mezzo di produzione di cui si dispone, la durata non solo, ma anche l'intensità del lavoro e l'abilità del lavoratore e numerose altre circostanze? E come si fa a dire ad un operaio che ha lavorato un'intera giornata a fabbricare un oggetto: noi ti compensiamo in ragione di due o tre ore, perché questo è il tempo socialmente necessario? E come si potrà valutare le cose in ragione dei bisogni sociali? anzi come si farà a determinare tali bisogni e a valutarli in ragione della loro maggiore o minore necessarietà? Un criterio obbiettivo, esteriore per tale valutazione non c'è, né è possibile inventarlo. Solo l'individuo può graduare i propri bisog11ie decidere a quali di essi dare la preferenza. Donde la conseguenza che la determinazione e valutazione dei bisogni sociali - cioè della somma dei bisogni individuali - non può farsi che a mezzo della domanda e dell'equilibrio che si stabilisce fra questa e l'offerta; e che la determinazione dei valori di cambio non può ottenersi che nello stesso modo, cioè al punto d'incontro dell'offerta e della domanda. Vano è il tentativo di risolvere il problema del valore con valutazioni arbitrarie, fatte da un qualsiasi ufficio ·di statistica o da una qualsiasi amministrazione centrale. Ché se quest'ultima si assume il compito di organizzare tutta la produzione, distribuire il lavoro fra i lavoratori e assegnare a ciascun lavoratore t1na data razione giornaliera, il problema del valore non è risolto, ma scompare, come riconobbe l'Engels 2 scrivendo che nel collettivismo « la gente farà gli affari suoi da sé senza l'intervento del famoso valore ».3 Di fronte a queste obiezioni, che non ammettono repliche, molti socialisti marxisti, fra cui lo stesso Turati (I.e.), si son chiusi prudentemente in un ostinato agnosticismo, gabellando per antiscientifica ogni indagine circa il futuro assetto econo2 Citato in nota a pag. 356. di « La donna e il socialismo » del Bebel. 3 In questo senso scrisse il Kropotkin che « l'umanità soffrè per aver troppo contato ». 384 Biblioteca Gino Bianco
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