• DAL COLLETTIVISMO O COMUNISMO DEMOCRATICO AL COMUNISMO BOLSCEVICO * Il socialismo democratico 1 : [c9me abbiamo visto] s'impernia in due postulati: 1 °) organizzazione unitaria (statale) della produzione; 2°) forma democratica dello Stato. Un'amministrazione centrale - emanante da un'assemblea •életta a suffragio universale - coadiuvata da appositi uffici tecnici, avrebbe la direzione di tutta l'economia nazionale (o pluri-nazionale, se più nazioni si confederassero abolendo le rispettive frontiere). Essa, calcolando anno per anno il fabbisogi;io generale - ossia i prodotti e i servigi occorrenti a tutti i membri della collettività - e la forza di lavoro disponibile (numero, capacità, attitudine dei lavoratori) - formerebbe il quadro generale della produzione e dei consumi. In conformità del piano unico economico così predisposto e con le norme dettat.e dalle competenti autorità o rappresentanze, verrebbe distribuito il lavoro, assegnandosi a ciascun lavoratore o associazione di lavoratori il suo compito; i prodotti verrebbero raccolti nei magazzini sociali e distribuiti agl'individui o secondo * « Il problema economico e politico del socialismo», 1921, pag. 99 e seguenti. * Vale a dire il socialismo proprio della scuola marxista socialdemocratica tedesca, che proponeva il modello collettivistico e che fu accolto da quasi tutti i partiti socialisti di allora. Per la chiarezza delle posizioni teoriche importa osservare che an~he quello del Merlino è un socialismo democratico, ma differenziato, sia nella concezione economica sia nella concezione politica, da quello della tradizione socialdemocratica suddetta: e si può pertanto dire non esserci sempre identità fra socialismo democratico e socialdemocrazia, che possono significare, come in questo caso, due modi non dico opposti ma diversi d'intendere la stessa cosa. 381 Biblioteca Gino Bianco
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