nella sua « Storia del marxismo in Italia », dice « che fu diretta con grande finezza intellettuale e profonda cognizione di causa ». Aperta ai socialisti di tutte le scuole, che il Merlino si adoprò sempre a mettere d'accordo rendendoli consapevoli delle idee essenziali e comuni, vi collaborarono marxisti come Arturo Labriola ed Enrico Leone, allora giovanissimi, e non marxisti e socialisti stranieri come il Sorel molto assiduamente, il Bernstein, l'Andler ed altri. Ma la Rivista, invisa ai dirigenti del partito e osteggiata con spirito settario dal Bissolati e ancor più da Antonio Labriola, ebbe la breve vita di un anno.16 E. C. Longobardi, pur polemizzando col Merlino, ne difese l'opera nel n. 19 del - 15 ottobre 1901 della Rivista Popolare del Colajanni: « Ci sia lecito qui protestare contro il modo ingeneroso e sconveniente con cui è stato trattato dall'Avanti.' e da alcuni socialisti italiani il Merlino, una delle figure più luminose e delle menti più acute che abbia la causa socialista. Nulla di .simile, in Germania, si è mai pensato contro il Bernstein ». Quanto ad Antonio Labriola (che si era convertito al socialismo sulla quarantina e che non interruppe mai, per vicende politiche, la sua tranquilla vita di insegnante universitario), si guardò sempre dal polemizzare direttamente col Merlino, ma aizzò altri contro di lui e nelle lettere a suoi corrispondenti italiani e stranieri ne diceva, con rabbia e sconsideratamente, tutto il male possibile, talvolta calunnian- . dolo addirittura in modo infamante, un po' per avversione ideologica, ma soprattutto per quella « sua congenita tendenza della maldicenza», deplorata in quel torno di tempo anche da Anna Kuliscioff (Turati-Kuliscioff, «Carteggio», vol. I, pag. 399). L'anno successivo, l'attentato di Monza chiude drammaticamente un periodo inquieto della storia d'Italia. Il Merlino, sol16 Attaccato sull'Avanti! dal Bissolati, che ne era il direttore, il Merlino rispose sullo stesso quotidiano socialista, e fra repliche e controrepliche la polemica si protrasse per alcuni numeri. Purtroppo la discussione, impostata fin dall'inizio in modo tutt'altro che sereno, accentuò sempre più l'asprezza dei toni. Il Merlino riprodusse l'intera polemica nel fascicolo di giugno della sua Rivista critica del socialismo, mettendo così il lettore in grado di giudicare delle ragioni e dei torti di entrambi i contendenti. 20 BibliotecaGino Bianco
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