4°) L'anima dell'organizzazione dev'essere un diritto nuovo, una giustizia economica, presentemente in gestazione nella cosiddetta legislazione sociale. La quale appunto è da promuovere in quanto, limitando lo sfruttamento capitalistico del fanciullo, delle donne e dello stesso operaio adulto, e provvedendo per gl'infortuni, per la vecchiaia e per l'infermità del lavoratore, proclama implicitamente nuovi diritti dell'uomo, il diritto alla esistenza, allo sviluppo delle facoltà mentali, alla conservazione delle energie fisiche, ad una vita agiata in ricompensa di un lavoro moderato, all'assistenza sociale nella vecchiaia e nelle infermità. A garantire questo diritto e a regolare in conformità di esso il contratto di lavoro sorge l'organizzazione operaia, pietra angolare della società futura. Nella quale tutti gli uomini troverebbero lavoro a un dipresso a pari condizioni, senza ·che venisse meno la responsabilità economica individuale, di cui è facile scorgere la grande importanza. L'accaparramento dei mezzi di produzione sarebbe nullo: minime le oscillazioni della domanda e dell'offerta, e tali appena da mantenere l'equilibrio dei bisogni e da stimolare le attività più utili e l'impiego più produttivo dei mezzi di produzione. Il diritto al lavoro non sarebbe organizzato e garantito dallo Stato (nel quale caso esso diverrebbe sorgente dei più odiosi arbitrii e di discordie infinite), ma risulterebbe, come vuole anche il Bernstein, dal perfezionamento degli organi del self-help economico (leghe, Camere di lavoro, collegi arbitrali, ecc.). Se lo Stato - nota il Bernstein - da un lato elimina tutti gli ostacoli legali all'organizzazione dei produttori e concede alle federazioni professionali, sotto condizioni atte ad impedire che degenerino in corporazioni monopolistiche, certi poteri relativi al controllo dell'industria, così da dare affidamento contro la diminuzione sistematica dei salari e contro il lavoro eccessivo: e se d'altra parte, per mezzo delle istituzioni sindacali, diviene impossibile che un individuo sia costretto dalla miseria a vendere il suo lavoro a condizioni degradanti, allora sarà forse indifferente che vi siano o no, accanto alle industrie pubbliche o cooperative, altre intraprese 379 Biblioteca Gino Bianco
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