struttibile (rendita economica), e sono indici e strumenti per la migliore organizzazione economica, ossia per la migliore destinazione dei vari mezzi di produzione. Questo concetto, che io ho svolto più ampiamente altrove,* ci dà la chiave di molte riforme pratiche da propugnare: organizzazione democratica e sviluppo delle cooperative, determinazione dei migliori metodi di concorso di queste alle pubbliche concessioni di lavoro, creazione di istituti di credito a beneficio dei produttori singoli e associati, mutua assicurazione, ecc. 2°) Assicurata così l'eguaglianza iniziale di condizioni tra i lavoratori, deve la società garantire la libertà e l'equità dei rapporti successivi, eliminando i monopoli e le usure e gli sfruttamenti da uomo a uomo, che potessero sorgere nel corso dei cambi. Quindi organizzazione dei mercati in modo che tutti i produttori possano accedervi, sviluppo e facilitazione dei trasporti, statistiche ed altri modi di rendere note generalmente le condizioni dell'offerta e della domanda, e da ultimo quella organizzazione internazionale dei cambi alla quale precludono oggi i trattati di commercio e di emigrazione, e che consisterà in organi propri di relazione internazionali, come oggi ne hanno le poste e le ferrovie. 3°) L'organizzazione delle associazioni di produzione e i rapporti fra esse devono essere conformi ai principi democratici. Oggi le società commerciali sono affette da vizi analoghi a quelli del sistema parlamentare: gli azionisti sono facile preda dell'ingordigia degli amministratori. Le cooperative stesse soffrono dell'autoritarismo dei capi e dell'assenza di sentimenti e di forme veramente democratiche, di un'effettiva responsabilità degli amministratori, di garanzie alle minoranze, ecc. L'opera dei socialisti nelle associazioni operaie dev'essere appunto diretta non già ad impadronirsene e a volgerle a fini di partito, ma bensì ad educare gli operai alla libertà e ai princìpi democratici, combattendo lo spirito autoritario e burocratico che s'infiltra in queste associazioni. * Si veda la quarta parte del volume. 378 Biblioteca Gino Bianco
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