Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

COLLETTIVISMO E SOCIALIZZAZIONE "· La questione più grave che si presenti nel campo dei princìpi è quella del collettivismo, non tanto perché giova prevedere il meglio possibile il futuro, quanto per il riflesso che la previsione ha sull'indirizzo pratico del movimento socialista attuale (Programma minimo). Ora qui bisogna cominciare dal rimuovere un equivoco, che poi è causa del pregiudizio assai diffuso tra i socialisti, che non si possa essere socialisti senza essere collettivisti ( « Se io non credessi non solo possibile ma inevitabile il collettivismo, non mi professerei socialista » Turati). L'equivoco nasce dal credere che il collettivismo voglia dire semplicemente: interesse collettivo preposto al privato, quindi proprietà e gestione pubblica dei mezzi di produzione nel senso che la · società abbia l'alto dominio delle terre e degli altri mezzi di produzione, salvo a delegarne l'amministrazione agl'individui e. alle loro associazioni. Generalmente quelli che si formano tale concetto del collettivismo ritengono che la collettività dovrebbe riservare a sé la gestione di quei mezzi di produzione soltanto ai quali sono connessi interessi pubblici importanti. Così inteso il collettivismo equivale effettivamente al socialismo. Ma esso non è stato né può essere inteso così: perché la base del sistema è l'organizzazione unitaria della produzione, per cui la collettività fa anno per anno il suo bilancio, stabilisce ciò che si deve produrre, le ore di lavoro necessarie, e organizza la produzione e fissa nel tempo stesso il rapporto tra l'ora del lavoro e l'unità * « Collettivismo, lotta di classe e... Ministero! », 1901, pag. 14 e seguenti. 372 Biblioteca Gino Bianco

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