sistema telefonico, è divenuto il modo più complicato di votare, che l'intera nazione è organizzata in modo da poter agire come un sol Parlamento ... Noi votiamo un centinaio di volte forse in un anno, su ogni sorta di questioni, dalla temperatura dei bagni pubblici (sic!) o dal progetto da preferire per un pubblico edificio fino alle più grandi questioni dell'unione mondiale» . (« Equality », p. 247). Così non ci fosse per gli uomini altra difficoltà d'inten.dersi che quella del sistema telefonico! Il guaio è che con tutto il suffragio universale e la eleggibilità, responsabilità e revocabilità dei pubblici amministratori e con tutti gli espedienti che si possono immaginare, non si riuscirebbe ad incatenare alla volontà popolare la pubblica amministrazione, perché quegli espedienti si spunterebbero contro l'enorme potenza economica dell'amministrazione. L'essenza del collettivismo ne vince la forma democratica. ~~ Non rimane dunque del sistema collettivista che l'idea madre: la sistemazione dei rapporti dello scambio e della produzione in vista dell'interesse generale e del diritto eguale di tutti i lavoratori. Il compito della collettività dev'essere limitato a far valere la giustizia nei rapporti economici, a sopprimere i monopoli, a eguagliare le condizioni del lavoro, a mettere gli strumenti del lavoro a disposizione di tutti i lavoratori. La determinazione delle modalità della produzione e la determinazione dei rapporti particolari di scambio debbono essere rimesse alla libera intesa degl'individui e dei gruppi. Non è detto tuttavia che gli accordi presi dalle associazioni produttive non debbano coordinarsi e integrarsi in modo da farmare un piano generale di produzione. Ma il piano non dovrà essere tracciato da un'amministrazione centrale: esso risulterà dall'esperienza e, dalla libera intesa di quelli stessi che debbono applicarlo. A questa condizione sarà accettabile. * « Formes et essence du socialisme », 1898, pagg. 150-51. 371 Biblioteca Gino Bianco
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