Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

• smo burocratico e di economia centralizzata,14 precorrendo così i tempi di alcuni decenni, come hanno riconosciuto prima Sergio Panunzio, che nel 1943 (Economia Nuova, 1 aprile) definì questa operetta « un libro fondamentale e veramente profetico », e poi, più recentemente, Giacomo Perticone, il quale nel suo volume « L'Italia contemporanea» (Mondadori, 1962), in un capitolo dedicato alle « tesi di Saverio Merlino », afferma che « negli scritti del Merlino si trova la critica del collettivismo e della pianificazione, critica che nessuno ha rilevato prima che la politica .dei piani fosse entrata nell'esperienza di alcuni paesi ». Frutto di un biennio (1897-98) decisivo e particolarmente fecondo, la trilogia « Pro e contro il socialismo», « L'Utopia collettivista » e « Formes et essence du socialisme » (di questo libro fu stampata una traduzione in lingua boema) si colloca al centro del pensiero del Merlino, e le tesi di fondo in essa elaborate ne informarono l'ulteriore svolgimento. Nel gennaio 1899, quando lo spettro della reazione governativa, seguita alle tragiche giornate del maggio 1898, gravava ancora sul paese, apparve a Roma, sotto la direzione del Merlino, la Rivista critica del socialismo, in fascicoli mensili di un .centinaio di pagine ciascuno, che venne ad alimentare quel grande dibattito di fine secolo conosciuto come la crisi del marxismo, a cui egli, come abbiamo visto, aveva dato l'impulso iniziale e che ormai dilagava in Europa. 15 Di essa Roberto Michels, . 14 « Molto dipende dal concetto che ci facciamo dell'ordinamento socia.. listico, se cioè questo ce lo immaginiamo come una grande azienda collettivistica nella quale il lavoro sia ridotto ad un tipo unico, ad un'espressione semplice, ad uno sforzo muscolare quasi eguale per tutti i lavoratori e l'opera direttiva e inventiva sia tutta amalgamata e ridotta a forma burocratica; ovvero come una repubblica economica, una complicata rete di organizzazioni varie di produzione e di servigi e di organi di relazione a forma cooperativa, dove abbiano gioco le energie intellettuali e appaiano diversità e differenze che devono essere attenuate nell'organizzazione degl'interessi generali, ma non distrutte o soppresse» («Collettivismo, lotta di classe e... Ministero! », pag. 29). 15 Di questo importante periodico, che s'era fatto tanto raro da esser difficilmente reperibile nelle stesse pubbliche biblioteche, l'editore Arnaldo Forni di Bologna ha fatto di recente la ristampa anastatica di tutta l'annata, che si compone di undici fascicoli, essendo bimestrale l'ultimo. 19 Biblioteca Gino Bianco

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