Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

I comunisti anarchici immaginano che chi produce di più o si trova in miglior situazione spontaneamente consenta a non far valere il suo diritto ad un di più, a non distinguere fra il suo e l'altrui prodotto, a formare tutto un mucchio, e a lasciare che ciascuno si serva a piacere. Questa è una supposizione gratùita (tanto più se è fondata sull'altra supposizione che tutte le cose si producono in quantità sovrabbondante ai bisogni), ma è una supposizione che è lecito fare senza offesa alla logica. Ma quando non si vuol fare assegnamento sulla solidarietà degl'individui, quando si respinge il comunismo anarchico e non si vuol adoperare la forza per costringere l'individuo a lavorare alle condizioni stabilite dalla collettività e a rilasciare alla collettività tutto ciò che egli produce perché sia venduto a prezzo di costo, diventa necessaria una terza soluzione: lasciare che i cambi siano regolati dall'interesse reciproco e quindi avvengano in ragione dell'offerta e della domanda. · Se non si voglia ricorrere alla prigione o all'ostracismo, non c'è che un mezzo per indurre l'individuo a lavorare con zelo e nel modo più utile socialmente; e questo mezzo è di elevare la· rimunerazione in quei mestieri a cui fosse necessario attirare un maggior numero di operai, e diminuirla in quelli in cui ve ne . f assero troppi. È quanto amJJ?.etteil Kautsky (citato a pagina 26 di « Pro e contro il socialismo » ). . Il Deville ( « Principes socialistes », p. 36-37) vuole anch'egli che gli operai scelgano « librement leur genre de travail productif », e propone che « tous les travaux étant, suivant l'offre et la demande, ramenés dans des proportions diverses à des quantités déterminées .de travail ordinaire », dopo essersi dedotte le spese generali « les producteurs des deux sèxes se distribueront, proportionnellement à la quantité de travail ordinaire fourni par eux. Le droit de chaque travailleur sera égal, en ce sens que pour tous, sans distinction, le travail fourni sera la mesure égale, et ce droit égal pourra aboutir à une répartition inégale, selon qu'il sera fourni plus ou moins de travail ». 366 Biblioteca Gino Bianco

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