Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

razione, provvederebbero all'acquisto delle materie prime, fisserebbero i prezzi, i salari, la percentuale dei profitti per gl'industriali e quella da adibirsi per scuole, laboratori, ecc., e, come nel piano del Rathenau, ordinerebbero la chiusura delle aziende poco produttive, indennizzando dal fondo comune gli espropriati. Come si vede, il monopolismo legalizzato e diretto dallo Stato del Rathenau e il socialismo di Stato del Bauer differiscono poco l'uno dall'altro. Ancora un passo e noi arriviamo al socialismo democratico (collettivismo o comunismo) classico, quello della scuola marxista. * * Sull'argomento del socialismo di Stato, dal capitolo « Scuole e sistemi socialisti» (pagg. 171-218) di « Pro e contro il socialismo» (1897) trascriviamo la pagina seguente: « I socialisti di Stato propongono di accrescere sempre più le funzioni economiche del Governò. Questo è già in molti paesi il più grosso dei proprietari e dei capitalisti; già noi abbiamo qua e là ferrovie e canali dello Stato, assicurazioni dello Stato, banche ipotecarie, farmacie e medici, miniere e scuole e monopoli vari di Stato; senza parlare di molte intraprese sussidiate, promosse e alimentate dallo Stato. Si propone di procedere innanzi su questa via, di rimettere una dopo l'altra tutte le industrie nelle mani del Governo; val quanto dire sostituire l'amministrazione pubblica, la burocrazia agl'imprenditori privati, trasformando i proprietari e i capitalisti in amministratori, direttori e altra specie di funzionari pubblici; e la massa degli operai in un vero esercito disciplinato, comandato, alloggiato e nutrito dallo Stato. La prospettiva non è lieta. Se lo Stato fosse padrone di tutte le fabbriche (ha detto bene il Liebknecht), l'operaio dovrebbe sottomettersi alle condizioni che al Governo piacesse dettare; perché non trove.. rebbe da occuparsi fuori delle fabbriche governative. E questo sedicente socialismo di Stato, che in realtà è del capitalismo di Stato, non farebbe che accrescere considerevolmente la dipendenza politica ed economica delle masse; la coazione legale si aggiungerebbe all'economica ora in vigore, o come ha detto lo stesso Liebknecht, « alla sferza del padrone si unirebbero le manette del poliziotto», e l'operaio non avrebbe migliorata la sua condizione, ma la vedrebbe materialmente e moralmente peggiorare». E l'anno dopo in « Formes et essence du socialisme » (pag. 132) il Merlino, esposto un progra~a di socialismo di Stato della Fabian Society di Londra, cosi conclude: « Questo socialismo se potesse realizzarsi, ci darebbe forse l'eguaglianza delle condizioni, ma sarebbe un'eguaglianza nella servitù. L'operaio dovrebbe sottomettersi alle condizioni che il governo o la municipalità gl'imporrebbe: egli non avrebbe nemmeno la magra soddisfazione di « cambiar padrone». Sarebbe perseguitato dalla ostilità del governo ogni volta che si mostrasse riluttante ai suoi ordini. Lo Stato sarebbe il capitalista universale: capitalista nominale, del resto, poiché quelli che governerebbero lo Stato, sarebbero i capitalisti reali ». 358 Biblioteca Gino Bianco

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