• gloria della concorrenza, l'abilità dei capitalisti, i vantaggi della speculazione e del monopolio. Il minor difetto di queste teorie è che esse sono smentite dai fatti. Un difetto più grave è questo: esse ignorano semplicemente l'immensità delle forze è delle energie soffocate in germe dal gioco della concorrenza, dall'abilità dei capitalisti, dalla speculazione e dal monopolio. Un difetto più grave è che esse rinnegano l'uomo. L'economia politica ha teorie per il profitto, per la rendita, per l'interesse, per i salari, per lo scambio internazionale, ecc.; ma essa manca assolutamente di una teoria dei bisogni, di una teoria dell'uomo. E tuttavia sono i bisogni della natura umana, bisogni morali e materiali, sono in gran parte i bisogni misconosciuti della classe povera che imprimono la direzione all'economia e determinano in ultima analisi in che cosa consiste il valore. L'impotenza dell'economia politica a risolvere questo problema deriva da ciò; non si sopprime impunemente l'uomo nella scienza della società. Bisogna dunque svegliarsi da questo brutto sogno in cui si sono prese per entità reali, :finzioni vane e vuote, per ricchezze la negazione dei bisogni, il sacrificio perpetuo di una massa innumerevole di esseri umani: nel quale si è messo il profitto al posto del benessere, la proprietà al posto del progresso continuo ~ simultaneo ·di tutti gli uomini risultante dall'associazione. Parlare di diritto di proprietà non è espressione propria. Bisognerebbe piuttosto parlare di diritti della proprietà. Niente è più chiaro di questo alla luce della storia. La proprietà è stata una stratificazione di poteri od usi diversi dall'uso originario della cose per opera del lavoro e per la soddisfazione dei bisogni del lavoratore. Prendete tutti _questi diritti insieme e gettateli: non avrete distrutto niente di reale, non avrete minimamente diminuito l'utilità intrinseca delle cose, l'elemento economico della proprietà. Ne avrete bensl cambiato, anzi soppresso l'elemento politico, vale a dire il mercanteggiamento e il monopolio. 353 Biblioteca Gino Bianco
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