Francesco Saverio Merlino - Il socialismo senza Marx

d'uso originario s'è accresciuto dei diritti d'usura, di locazione, di vendita, d'accumulazione, di trasmissione testamentaria, di libero commercio e di monopolio. Essa ha richiesto sempre ~uove prerogative, messo innanzi sempre nuove pretese. Il capo di famiglia o di clan, un tempo semplice amministratore, diventa arbitro assoluto: il proprietario di un'ora o a vita diventa, con l'andar del tempo, proprietario perpetuo, legislatore delle generazioni future. Gli òneri che spettavano alla proprietà in favore della collettività o del suo rappresentante, il sovrano, il capo di Stato, sono convertiti in imposte che pesano sulla massa del popolo. Gli usi pubblici e altri, riservati alla popolazione locale, sono aboliti; e la terra è sciolta, liberata da ogni legame con i bisogni indispensabili di coloro che l'abitano e la lavorano. C'è di più. La rendita fissa consuetudinaria, la rendita in natura è convertita in rendita variabile a piacere del proprietario e pagabile in denaro. Da allora in poi il flagello delle evizioni devasta intere contrade. Intanto l'usurpazione continua: il grosso proprietario espropria e assoggetta il coltivatore indipendente, s'appropria di ·terre pubbliche, gli éclaircies ( clearances) portano la rovina e la devastazione davanti e intorno a sé. Ciò non è ancora tutto. Il commercio e le industrie si sviluppano, si scopre e si conquista un nuovo ffiondo: la proprietà invade tutto, penetra, s'insinua da per tutto seminando il suo cammino di cadaveri e di rovine, trasudando i monopoli da tutti i suoi pori. Infatti, onnipotente nei consigli dei principi e dei re, essa si nutre dei doni generosi che quelli, emuli della liberalità del tiranno di Siracusa, non esitano a fare con la roba altrui. È l'era dei monopoli pubblici, di queste concessioni del potere che hanno preso talvolta le proporzioni di un regno, d'un continente, mentre altre volte s'attaccavano ai più umili negozi e industrie, ai più piccoli particolari della vita economica di un paese. La distribuzione dei monopoli fu la grande cura dei prìncipi d'Europa, 1889, iniziò la sua collaborazione alla rivista belga La Société Nouvelle. La loro tematica mentre richiama quella del volume «Socialismo o Monopolismo?» di due anni prima, con l'accenno al valore in economia, visto già sotto un aspetto diverso da quello della scuola classica, introduce un elemento teorico che anticipa lo svolgimento del pensiero merliniano intorno a questo problema capitale. 351 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==